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Topolino, Paperino e Pippo: i nostri primi eroi

Storia di una grande amicizia

Siamo tutti cresciuti con loro tre.

Ci hanno fatto sognare, ci hanno fatto ridere, ci hanno accompagnato nella nostra infanzia.

Topolino, Paperino e Pippo sono stati i nostri primi eroi, questo è innegabile. Ma perché? Cosa li rende così grandi?


PIPPO

Chi non vorrebbe essere come Pippo? Senza paura, senza problemi, sempre in pace con sé stesso e in un mondo tutto suo. Il cane pasticcione che dal 1932 continua a farci ridere a più non posso è simbolo di ingenuità e goffaggine.

Nacque come Dippy Dawg nel cortometraggio Mickey’s Revue, nei panni di uno spettatore fastidioso. Nel ’34 poi gli venne cambiato il nome in Goofy (sciocco). Celebre la sua buffa e insostitubile risata singhiozzata e il cosiddetto Goofy holler (l’urlo di Pippo) che viene utilizzato e riutilizzato dalla Disney in diverse produzioni. Ciò che più amavano i suoi animatori era la sua spontaneità e il fatto che fosse un personaggio libero nell’entusiasmo, dinoccolato e con molteplici possibilità di movimenti.

Tra i suoi cortometraggi più belli restano quelli della serie “Come fare a…”. Noi vi segnaliamo Pippo e la pesca (1942) e Motor Mania (1950). Quest’ultimo in particolare vinse diversi premi come miglior cortometraggio sulla sicurezza stradale.


PAPERINO

Paperino (Donald Duck, nome originale) fa la sua prima apparizione nel cortometraggio Paperino e la Gallinella saggia nel 1934. All’epoca era molto diverso da come lo conosciamo oggi: tondo come un uovo e becco allungato, ma sempre con indosso la divisa da marinaio.

Dipinto sempre come l’anti-eroe per eccellenza a causa della sua pigrizia, della sua paura e delle sua poca pazienza, Paperino è forse il più umano dei tre beniamini disneyani. Forse è proprio questo uno dei motivi per i quali è tanto amato, oltre ovviamente alla sua incomprensibile e super-imitata parlata.

Immensamente sfigato ed estremamente incazzoso: caratteristiche molto italiane, non trovate? Se non ci credete gustatevi il mitico corto Paperino e la goccia (1948) e lo spassoso Paperino guardiano del faro (1946). In quest’ultimo dà sfogo a tutta la sua rabbia… Povero Paperino!


TOPOLINO

Potremmo parlare di Topolino per ore ed ore, per quanto è importante per la storia dell’animazione.

Nel 1928 vide la luce il topo più famoso del mondo con il corto Steamboat Willie nei panni di un mozzo al servizio di Pietro Gambadilegno e del suo battello a vapore.

Da sempre Topolino (Mickey Mouse) incarna tutte le possibili virtù: coraggio, altruismo, spensieratezza, pietà, giustizia… Personaggio molto fortunato e splendido, ovvero tutto il contrario dei suoi due compagni d’avventura sopracitati e persino del suo cane Pluto (vedi Un maggiordomo quasi perfetto del 1941). Anche se è lui stesso a creare scompiglio o a combinare pasticci si risolve sempre tutto senza problemi (vedi Topolino attraverso lo specchio del 1936), ad eccezione forse della sua comparsa nel lungometraggio d’animazione Fantasia del 1940 nei panni dell’Apprendista stregone.

Sincero sincero? Credo che se facessimo un sondaggio Topolino sarebbe il meno amato dei tre, nonostante tutta la sua fama. Ma è innegabile che se non avesse riscosso così tanto successo all’epoca non ci sarebbero stati gli altri due. Lo stesso Walt Disney, suo creatore, disse a proposito della sua fortunata carriera:

“Spero solo che non ci dimenticheremo mai una cosa: tutto è cominciato con un topo.”


E se sono una bomba ad orologeria da soli, figuriamoci tutti insieme. Immagino che ricorderete bene le rocambolesche acrobazie in Pulitori di orologi (1937) e la dolcissima complicità in Gli scacciafantasmi (1937). Quanto alla divertentissima Roulotte di Topolino (1938), credo che sia la loro puntuale carta d’identità.

Tre personaggi che si compensano l’uno con l’altro: ognuno arriva dove l’altro non arriva. Tre veri amici che, inutile dire, ci mancano terribilmente… tanto che se per caso ridanno miracolosamente una delle loro vecchie avventure in tv ci fermiamo a ridere come se fosse la prima volta.

Ecco perché sono degli eroi: perché senza troppe pretese, ma semplicemente mostrandosi per quello che sono (pecche e virtù) continuano a far sognare piccoli e grandi. Lo specchio della nostra infanzia.

Federico Luciani

Nasce nel 1990. Sette anni più tardi s'innamora del teatro e da allora sono fidanzati ufficialmente. Laureato al DAMS di Bologna e impegnato nel teatro sociale da diverso tempo. Quando non scrive, divora film di ogni genere. Dylan Dog come eroe, Samuel Beckett come mentore, Woody Allen come esempio e Robin Williams come mito.
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