Toy Story 3 sembrava aver messo la parola “fine” al noto franchise, per questo quando si iniziò a vociferare della possibile uscita di un quarto film, i più davano per scontato che alla Pixar ci stessero perculando.
Sono passati nove anni da Toy Story 3. Ancora oggi, nella notte, vengo assalito da flashback da reduce del Vietnam ripensando alla straziante scena finale del film e non smetto di domandarmi se quella sera non sarebbe stato meglio scegliere quel documentario di tre ore sul genocidio, in mezzo a tutto questo, il 26 giugno esce Toy Story 4.
Oltre ad aver sgretolato i cuor di Tuscaloosa di miliardi di persone, Toy Story ha saputo regalare anche parecchie, ben differenti, emozioni, guadagnandosi fan adoranti in tutto il mondo.
Tra questi fan adoranti ci sono anche Jonason Pauley e Jesse Perrotta. Questi due ragazzi dell’East Valley in Arizona sono cresciuti guardando e riguardando Toy Story, fino a demolire il VHS.
Nel 2010, poco dopo l’uscita di Toy Story 3, i due ragazzi, appassionati di film-making, decisero di realizzare una versione live action, con giocattoli e attori reali, di alcune scene dell’amato primo film della saga, facendosi aiutare da amici, parenti e compagni della parrocchia.
Non molto tempo dopo, non riuscendo a decidere quali scene realizzare, poiché non c’erano veramente scene che preferivano le une alle altre, decisero di girare completamente l’intero primo film, tutti gli 80 minuti.
Le riprese sono cominciate nel 2011, quando i due avevano rispettivamente 19 e 17 anni, e sono terminate nel 2013. Due anni pazzeschi di lavoro, girando nei ritagli di tempo libero e puntualmente ogni weekend.
Il tempo passato studiando ogni dettaglio del film originale, procurarsi tutti gli strumenti necessari, scovare le giuste location, ricreare fedelmente le ambientazioni, animare i giocattoli come fossero burattini, ha dato senza dubbio i suoi frutti.
Il risultato è facilmente immaginabile, è buffo, posticcio, ma è uno spettacolo. Un’opera d’amore, per Toy Story, per il cinema, per il modo di divertirsi genuino che Toy story stesso esalta. So che sembro pazzo, ma persone più autorevoli di me sono rimaste colpite.
Dopo carrellate di e-mail, senza ottenere grandi risposte, i due si sono presentati direttamente agli studi Pixar di San Francisco dove, all’esterno degli studi, hanno regalato copie del loro film ai presenti, principalmente persone che si recavano alla Pixar per andare al lavoro.
E come in ogni film di animazione che si rispetti, che finale sarebbe senza un lieto fine? Dopo il grande successo ottenuto con il loro Toy Story in live action, e nonostante una prima riluttanza da parte dell’azienda di San Francisco, oggi Jonason e Jesse lavorano proprio alla Pixar e hanno collaborato a Toy Story 4 che uscirà fra pochi giorni.
No, ovviamente questa parte è una cazzata.
In realtà, poco tempo dopo essere stati davanti agli studi a regalare i dvd, i due sono stati invitati alla Pixar per un piccolo tour e hanno ricevuto l’assenso a pubblicare e rilasciare copie del film purché fosse senza scopo di lucro. E così dal 13 gennaio 2013 il loro film è online su YouTube e ha raccolto oltre 22 milioni di visualizzazioni (da qui il forse come non l’avete mai visto).
L’uscita di un nuovo film di una saga, o di una nuova stagione di una serie TV, offre sempre una buona occasione per andare a rivedersi i vecchi film e/o le vecchie stagioni. Casomai non vi fosse mai capitato di vedere Toy Story in live action, andate a dargli un’occhiata.
Se invece nel 2010, come me, aveste scelto di vedere Toy Story 3 e dopo tutti questi anni non l’avete ancora recuperato, c’è sempre il documentario di tre ore sul genocidio.