Esatto, proprio come il tordo ne “Il secondo tragico Fantozzi”, riuscire a fare una trilogia perfetta è una delle cose più complesse nel mondo del cinema.
Ora prima di continuare a leggere vi avviso che per trattare un argomento del genere, è inevitabile fare degli spoiler. Quindi se non avete visto qualche film trattato, vi potrei svelare qualche particolare della trama. Avvisati.
Esiste la trilogia perfetta?
Secondo me no. Ci sono trilogie molto famose, ma nessuna mantiene per tutti e tre i film lo stesso livello. Già è difficile creare un bel film, figuriamoci tre con trame diverse collegate tra loro.
Potrei citarvi un po’ di nomi di grandi registi che non si sono mai infilati in questa valle di lacrime oppure divertirmi a smontare delle trilogie famose. Secondo voi che ho deciso di fare?
Star Wars
Non vi dovrei nemmeno specificare a quale trilogia voglio riferirmi, ma la promessa di non risultarvi antipatico già dal primo articolo mi porta a dirvi: quella classica.
Il problema della trilogia classica, risiede nel terzo film Il ritorno dello Jedi che non regge il ritmo e il tiro dei suoi predecessori. Nei primi due film conosciamo le vicende della galassia lontana lontana e della famiglia Skywalker. La forza, il suo lato oscuro, mani mozzate, drammi famigliari con annessa carrambata finale. I buoni sono buoni, i cattivi sono cattivi e tutto fila liscio come l’olio. Tutti i pezzi sono a posto.
Poi se la sentono e portano avanti il progetto con il terzo capitolo. Sono passati tre anni dall’uscita del secondo e i magici anni ottanta hanno cominciato a penetrare nelle menti di tutti gli artisti. E’ il decennio dove puoi fare le cose trash e rimanere un figo. Il decennio dove infilare creaturine nei film, non fa poi così schifo. Allora perché non popolare un intero pianeta con una razza di orsetti pelosi che farà tanto ridere il pubblico?
Per tante altre parti, il film rimane di un buon livello. Ci viene riproposta la seconda Morte Nera (che finirà come la precedente e la futura) e poi la ciliegina sulla torta, il particolare che mi butta nel cesso tutto l’entusiasmo accumulato con i due primi film: la redenzione del cattivo.
Scopri che non importa se in passato hai sterminato praticamente tutto l’ordine Jedi (bambini annessi), ucciso il tuo maestro, creato un Impero di terrore per tutta la galassia, strangolato tuoi sottoposti quando ti portavano il caffè normale e te lo volevi macchiato, trattato di merda tua figlia, distrutto pianeti e tagliato la mano a tuo figlio. Basta uccidere il tuo maestro Sith e chiedere perdono gli ultimi minuti del film per farti perdonare tutte le tue malefatte. Ed eccoti lì, bello sorridente fianco a fianco allo stronzo che hai ucciso in passato e a quel nano verde a cui hai rovinato un intero progetto scolastico. Ah, tutto è bene quel che finisce bene.
Ritorno al futuro
È senza dubbio uno dei miei film preferiti. Anche qui, cadiamo sul terzo capitolo della saga che tira fuori le classiche esagerazioni di quando oramai credi che puoi fare il cazzo che vuoi con i soldi guadagnati in precedenza. Sei tanto convinto, che ambienti il tutto in un poco credibile Far West e non contento ci infili un treno al posto della DeLorean. Le continue strizzate d’occhio a Clint Eastwood non salvano lo spettatore nel domandarsi: ma come diavolo ci siamo arrivati a questo?
Matrix
Il primo film è geniale. Idea complessa realizzata veramente, veramente bene. Poi devono ingrossarmi la storia del prescelto trasformandola in quella del messia del futuro, rovinandomi un film che poteva tanto bene rimanere da solo. Erano anche riusciti a farmi piacere Keanu Reeves.
Vi consiglio comunque la visione degli Animatrix. Piccoli gioielli dell’animazione.
Il padrino
I primi due film sono qualcosa di meraviglioso. È tutto al loro posto. Personaggi, musiche, fotografia, attori, regia. Tutto. Chi non apprezza il Padrino, può anche evitare di vedere altri film. Vuol dire che gli manca la capacità oggettiva di godersi il cinema.
Se non lo avete mai visto, vi conviene rimediare prima di fare una grandissima figura di merda alla prossima cena aziendale o tra amici.
Detto questo. Qual è la pecca di questa trilogia? Di nuovo la terza parte. Non regge il ritmo dei predecessori, Andy Garcia mi ha sempre fatto cagare e il messaggio finale sul karma che punisce Micheal Corleone è quel tentativo di morale che in un film gangster non dovrebbe nemmeno esserci.
Indiana Jones
Il quarto film non è mai esistito.
Una delle trilogie meglio riuscite, probabilmente perché in comune hanno solo pochi personaggi e sono tutte trame auto conclusive. A qualcuno è il terzo episodio a stonare. Per me è il secondo. Notare che il personaggio di Shorty, interpretato da Jonathan Ke Quan (di cui scopro il nome solo ora, scrivendo l’articolo) è praticamente lo stesso personaggio che ritroveremo ne I Goonies. Fosse stato cinese, avrei fatto la battuta: “Un cinese che copia se stesso: Incelption”. Purtroppo Wikipedia mi riprende e mi ricorda che il non più giovane Shorty è di origine vietnamita. Addio battuta, ti ho amata.
Il signore degli anelli
Una trilogia che parte in salita. Tre ore di film per ogni capitolo. Il primo è per metà una storia di problemi adolescenziali hobbit e per l’altra metà un documentario della National Geographic sulla Nuova Zelanda. Ogni tanto in mezzo, si ricordano che forse è meglio far succedere qualcosa e muoiono dei protagonisti.Nel secondo film decidono di concentrarsi sulle cose fighe del libro e ci regalano il miglior episodio della trilogia.
Eliijah Wood nel suo unico ruolo riuscito di tutta la sua carriera.
Sean Bean si vende in altri progetti nel ruolo de “il coglione che muore male” e la sua carriera si impenna.
Alien
Il confine tra fantascienza e cazzata è una linea più sottile di un filo di seta. Esiste un film che si può considerare il vadevecum della fantascienza moderna. Non vi dico qual è, ne di chi è ma posso dirvi che i primi due Alien lo rispettano ampiamente.
Dal terzo in poi è merda che esce dalle fottute pareti.
Si salvano da questo discorso le trilogie non canoniche. Come ad esempio la Trilogia del Dollaro di Leone, la Trilogia Pulp di Tarantino o quella della Vendetta di Park Chan-Wook. Il fatto di avere un solo filo conduttore e di non essere legate con la trama, le risparmia dagli errori comuni di una trilogia classica.
E dopo questo pensiero da finto esperto di cinema, vi lascio. Ringraziandovi per avermi fatto compagnia in questa mia piccola lotta personale contro il numero tre nel cinema.
Kiss Kiss Bang Bang