
Tusk: un tricheco per amico
Cosa cazzo ho appena visto?
Questo è quello che ho pensato una volta arrivato ai titoli di coda di Tusk, film del 2014 dell’eccentrico regista Kevin Smith (tra i suoi lavori forse ricorderete Clerks e Dogma).
Tusk può essere definito come film dell’orrore grottesco. Con questo cosa intendo dire? Intendo dire che ha tutti gli elementi perché venga messo sullo scaffale degli horror, ma le sue tinte son decisamente comiche.
!!!ATTENZIONE: SPOILER!!!
“Non voglio morire in Canada.”
Il giovane e baffuto Wallace, giornalista radiofonico, parte per il Canada alla ricerca di una storia interessante da raccontare nel suo podcast. Quando s’imbatte in Howard Howe, un vecchio signore che abita in una villa sperduta nel nulla, crede di aver già in mano la storia che cercava da tempo. L’anziano gli racconta di come riuscì a salvarsi a un naufragio sotto la pinna protettiva di un tricheco, il signor Tusk. Ma qualcosa non va: Wallace cade a terra addormentato. Che nel thé ci fosse del sonnifero?
Il dubbio scompare la mattina dopo. Le vere intenzioni del vecchio sono mutilarlo, cucirgli addosso un costume da tricheco e ridare vita al signor Tusk.
“Non ho mai conosciuto un’amicizia tanto appagante con nessuno, umano o altro.”
Passiamo ora alla psicologia dietro la follia. Kevin Smith ha voluto giocare come un bambino con le tempere, mischiando nella sua tavolozza la follia e la stupidità, l’orrore e la comicità. Io non sono uno psicologo, ma la storia del naufragio del signor Howard Howe giustifica perfettamente la sua follia.
Come ho già scritto, Howard Howe (falso nome dell’omicida seriale Bartholomew Moseeay) racconta a Wallace Bryton di aver vissuto in prima persona un terribile naufragio nelle fredde acque siberiane. Unico superstite in un mare letteralmente fatto di cadaveri, viene salvato da un tricheco al quale darà il nome di signor Tusk. Nei sei mesi successivi passerà le giornate all’ombra delle sue zanne. Tra lui e l’animale nascerà un rapporto molto intimo e conflittuale. Si sa poco di questo rapporto, ma il regista lascia allo spettatore libertà di immaginazione. L’unica cosa che si conosce è la fine della loro amicizia: un efferato delitto. Bartholomew uccide il signor Tusk e si ciba dei suoi resti, poco prima di essere ritrovato.
Lo psicopatico Bartholomew, infatti, isolerà Wallace dal resto del mondo (naufragio) e gli cucirà addosso un costume di pelle umana (mare di cadaveri) delle sue vittime precedenti e diventerà il suo amico tricheco (signor Tusk). Bartholomew “riportando in vita” il suo salvatore vuole redimersi per averlo ucciso e questa volta ribaltare la situazione: vuole che sia il signor Tusk a sopravvivere. Solo così potrà abbandonare il rimorso e morire in pace.
Il cast
Nei panni dello squilibrato Bartholomew Moseeay abbiamo Micheal Parks, che i Tarantiniani conoscono molto bene.
Mentre nel costume da tricheco c’è Justin Long che forse ricorderete per Jeepers Creepers e Drag me to Hell.
L’amico di Wallace è interpretato da Haley Joel Osment. Il nome non vi dirà niente, ma citando titoli come Il Sesto Senso, A.I. – Intelligenza artificiale e Un sogno per il domani, vi verrà sicuramente in mente un bambino. Ebbene sì, Haley Joel Osment è la versione cresciuta in altezza e in larghezza di QUEL bambino.
Della serie “non facciamoci mancare niente”. Nel film troviamo anche il riconoscibilissimo Johnny Depp alle prese con il detective Guy LaPointe, ovvero il suo ennesimo personaggio strampalato post Jack Sparrow.
Infine, due cammei. Harley Queen Smith e Lily-Rose Melody Depp, rispettivamente figlie del regista Kevin Smith e di Johnny Depp, hanno il ruolo di due commesse.
True North Trilogy
Forse vi farà piacere sapere che questo film è il primo capitolo di una trilogia: la Trilogia del Vero Nord. Finora potete trovare solo Tusk (2014) e Yoga Hosers (2016), mentre l’uscita di Moose Jaws è ancora sconosciuta.
Intanto in Yoga Hosers potrete ritrovare Justin Long, Haley Joel Osment e Johnny Depp. A ricoprire il ruolo di protagoniste ci saranno le figlie d’arte Depp e Smith, alle prese con un’invasione di salsicce naziste. Sì, avete letto bene: salsicce naziste. Lo so, siamo al degenero. Neppure io sono invogliato a guardarlo.
Prenderò due fette di prosciutto (di tricheco), me le metterò sugli occhi e farò finta che esista solo Tusk, che vi assicuro non essere per niente malaccio. Guardare e impazzire, per credere.
P.s. se siete fan dell’horror, fate un salto dai nostri amici di Film esageratamente da paura!