Già immagino la scena da film romantico da quattro soldi, mio giovane tanghero sfigato. Venerdì sera, i tuoi amici ingrifati ti propongono di uscire per andare in discoteca e tu, giovane maschietto inesperto, accetti in preda a una crisi mistica. E così inizi a prepararti in stile Mamma ho perso l’aereo davanti allo specchio e, dopo un po’, sei pronto: capelli oleosi che la nonna potrebbe friggerci le fettine, vestiario alla Emigratis, charme di Antonino Cannavacciulo che mangia le consonanti finali delle parole quando parla.
Si parte.
Durante la tua permanenza sul divanetto a chiederti chi cazzo te l’abbia fatto fare, dato che sei pure astemio, la vedi. Lei, donna angelicata, lunghi capelli, corpo da dislessia, sguardo da afasia mentale. Tu, uscito di casa col panzasupio ché altrimenti dove cazzo li metti i documenti e il portafoglio. I tuoi amici ti convincono, ti avvicini con aria da stupratore seriale, lei ha il raffreddore quindi non può sentire l’odore di costine che il tuo sudore emana.
Le chiedi di uscire e lei, fortunatamente brilla, accetta.
Eccomi, giovane e sfigato Luke, sono qui in tuo aiuto per consigliarti i 5 film che non dovresti farle vedere per conquistarla (forse).
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Leatherface (2017), di Alexandre Bustillo e Julien Maury.
La porti al cinema, luci scure in modo che lei non possa guardarti in faccia per accorgersi del guaio che ha combinato. Perché non farle vedere un film in cui ci sono scene di sbudellamenti e necrofilia? Leatherface, tra l’altro, è anche un ottimo prequel per la saga di Non aprite quella porta, per cui, dopo la visione, tu, conoscitore di tutti gli horror di quart’ordine e non, potrai vantare le tue conoscenze sullo splatter, spaventandola inevitabilmente e facendo rientrare di diritto questo film nella lista.
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Dogville (2003), di Lars Von Trier.
Secondo appuntamento, lei per un sortilegio ha accettato di rivederti, quindi è il momento di attaccare. Perché non trasformarti in un bigotto pater familias degli anni ’20 facendole vedere un film su una donna abusata in ogni modo possibile e immaginabile, condendone magari la visione con frasi quali “vai a prendermi una birra” oppure ricordandole che dopo aver sfornato quattro marmocchi, la abbandonerai? Magari potresti anche ripetere le frasi con cui Von Trier ha mostrato la sua simpatia verso Hitler per vedere come la tua adorata potrebbe reagire! Si innamorerà come la Marvel è innamorata del cambiare volto a Spiderman, e non potrà più fare a meno di te (sempre che non ti abbia mollato, giustamente, qualche schiaffone).
E poi, Dogville è davvero mostruoso visivamente e, soprattutto, molto leggero, con le sue 3 ore di durata complessiva. Sarà un successo. E, soprattutto, non voglio la responsabilità di una alquanto probabile denuncia.
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Don Jon (2013), di Joseph Gordon-Levitt.
Finalmente è arrivato il momento di farle vedere cosa sai fare: perché non dilettarti nel mostrare la tua cultura cinematografica facendole conoscere l’unico film che tu abbia mai visto in vita tua, soltanto perché avevi letto “porno” nella descrizione? E perché no, potresti anche trascorrere tutta l’ora e mezza di durata facendo qualche commentino inopportuno e osceno sulla Johansson! Ma comunque un film sul porno e la masturbazione è un’ottima strategia per farla entrare in contatto con quelli che sono i tuoi interessi: l’onanismo.
Davvero, nonostante Don Jon sia un ottimo film, evitalo come la peste, sempre che tu non voglia farla scappare come quelli dell’Academy scapparono dal Dolby Theatre dopo aver sbagliato a consegnare la busta contenente il titolo del vincitore del premio al miglior film.
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Warrior (2011), di Gavin O’Connor.
Vuoi mostrarle il tuo lato sensibile? Questo film fa al caso tuo, con la storia strappalacrime di due fratelli calata nel mondo delle arti marziali miste, sport di cui lei sicuramente sarà fan, proprio come Nelson Mandela potrebbe essere fan del Ku Klux Klan. Warrior, che potrebbe tranquillamente essere considerato il miglior lavoro di O’Connor, non va proposto: non perché sia un brutto film, ma…
Smetti di piangere, sfigato. Dico a te, davvero, smetti di piangere! La stai facendo scappare, smettila!
Calmata la tua crisi di pianto, sarà il momento di passare allo step finale:
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50 sfumature di grigio (2015), di Sam Taylor-Johnson.
Questo è il passo definitivo. Non dovresti farglielo vedere, ma se lo facessi, le possibilità mettendo la tua lei di fronte a questo disastro, sarebbero due: la prima è che a lei piaccia e inizi a commentare la bellezza estasiante di quel ciocco di legno che è Jamie Dornan, facendoti capire di non essere la ragazza giusta per te, perché una persona che riesca ad apprezzare questo buco nero d’inutilità deve essere necessariamente più sfigata di uno sfigato. La seconda è che, pur di non guardare questo aborto cinematografico, lei decida di regalarti, per disperazione, una notte da sogno che non rivivrai mai più in vita tua, secondo un principio molto simile a quella “tecnica dell’uomo nudo” vista in How I Met Your Mother.
Ora che ti ho insegnato come non conquistare una ragazza, il primo passo verso il dominio del mondo e della conoscenza superiore è compiuto: pensa, prima le ragazze, poi il mondo, poi il riuscire a capire perché in alcuni film americani/inglesi tutti facciano finta che quel cazzo di accento irlandese di Colin Farrel sia fottutamente normale.