
Tutti vogliono qualcosa
Linklater si riconferma maestro nel raccontare gli attimi di felicità delle vite di tutti noi.
Richard Linklater, dove era rimasto? Due anni fa regalò al mondo quel capolavoro che è Boyhood, opera ambiziosa che possiamo considerare anche summa della sua filmografia. Il suo cinema è intriso di romantica nostalgia e i suoi film sembrano quasi dei tentativi personali di riportare a galla tempi ormai perduti. Questo suo nuovo lavoro, Tutti vogliono qualcosa, si inserisce perfettamente in questo filone.
Similmente a uno dei suoi primi film, La vita è un sogno (1993), Linklater diluisce i pochi giorni che separano un gruppo di matricole dal loro inizio delle lezioni al college. Trama ridotta al minimo essenziale, il film è una sorta di rievocazione, probabilmente anche un pochino mitizzata, della giovinezza negli anni ’80. Il regista guarda con nostalgia al passato e ritrae una gioventù spensierata, inconsciamente ottimista riguardo al futuro: giovani adulti senza responsabilità, dediti unicamente al baseball, alle feste, alle donne e alle droghe leggere.
Dopo l’estremo realismo tendente al drammatico di Boyhood e della Before Trilogy, Linklater opta per il ritorno ai toni decisamente più leggeri delle origini e dimostra per l’ennesima volta un grande talento non solo come regista, ma anche come sceneggiatore. Il film è pieno di dialoghi brillantemente divertenti e, nonostante alcune situazioni ne presentassero il rischio, non scade mai nella volgarità gratuita. Inoltre spesso i dialoghi servono da pretesto per far riflettere i personaggi su questioni ben più profonde delle conversazioni stesse e l’autore riesce a dosare bene entrambi gli aspetti, evitando l’effetto straniamento o anche solo di sembrare pretenzioso.
Ma alla fine dei conti, l’obiettivo principale di una commedia è far ridere. E Tutti vogliono qualcosa fa dannatamente ridere. Nessun calo di ritmo e l’estrema comicità del tutto comunque non distoglie l’attenzione dall’azione né la mette in ombra. A fine visione si ha il sorriso stampato in faccia.
Tutti vogliono qualcosa è una commedia tanto divertente quanto profonda, che racconta con sguardo romantico un momento delle vite di tutti noi: la fase di transizione tra l’adolescenza e la vita adulta. Un altro tassello nella filmografia di un autore alla continua rincorsa dei piccoli attimi di felicità della vita, da individuare ed intrappolare sullo schermo. Attimi sempre passati e lontani, ma quale forma d’arte migliore per rievocarli se non il cinema?