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Twin Peaks 3 – Episodio 11: Gioventù bruciata e leopardo selvaggio

Come procedono le vostre proiezioni, di gruppo o solitarie, della serie più emotivamente destabilizzante dell’estate 2017? Anche questa settimana Twin Peaks 3 ci passa sopra col trattore e lascia un cumulo di macerie fumanti dove una volta c’era il nostro lobo frontale.

Seguite questo link per il ripasso delle puntate precedenti, e non andate oltre nella lettura se non vi siete ancora bevuti l’Episodio 11. Non rispondo degli spoiler.

Disagio giovanile a Twin Peaks 3

La puntata si apre con dei bambini che giocano a palla e ritrovano a bordo strada Miriam, ancora viva e agonizzante. Le avevo già dipinto una X rossa sulla faccia nel mio personale Twin Peaks 3 toto-morto, ma a quanto pare ha la pelle più dura di Dumbo.

Nel frattempo Becky, la figlia di Shelly, scopre che suo marito Steven Drogatello è a spassarsela con un’altra e chiama la madre: la povera donna si precipita da lei. Nonostante la Roadhouse ospiti ogni sera supergruppi che manco Wembley, il disagio giovanile a Twin Peaks pare essere altissimo: come ringraziamento Becky ruba l’auto alla madre e se la trascina per venti metri attaccata al cofano.

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“Nella prossima vita solo col preservativo”

Spera di beccare Steven con l’amante e si presenta alla porta armata come Callaghan ma non lo trova. Shelly intanto si è scrostata dall’asfalto e ha scroccato un passaggio a Carl. Chiama il dipartimento di polizia per parlare con Bobby: finalmente scopriamo che Becky è effettivamente sua figlia, ma per la rubrica gossip aspettate ancora qualche paragrafo e tenete in caldo i bigodini.

Cose strane in South Dakota

Indovinate un po’: l’accesso per the Zone si trova in Sycomore Lane, manco a farlo apposta. Hastings accompagna l’intera Compagnia dell’Anello (Gordon, Albert, Tammy & Raffa, per l’occasione in leopardato) al mysterioso indirizzo, una vecchia baracca abbandonata. Da subito, oltre il recinto, intravediamo la figura di uno dei “taglialegna”. Non so voi ma io per un momento sono tornata nel vicolo di Mulholland Drive.

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Va come vi spavento adesso.

Gordon si sente intrepido ed è il primo ad avvicinarsi alla baracca: vede in cielo un vortyce vortycoso, al centro del quale si materializza una scala in bianco e nero con sopra una schiera di baldanzosi “taglialegna”. Albert, oculato, avveduto, adorabile Albert, tira l’amico per la manica e lo allontana dalla pericolosa visione. Bella mossa.

Trovano nel cortile della baracca il cadavere decapitato di Ruth, la bibliotecaria: come anticipato da Hastings ha disegnate sul braccio le coordinate che i due volevano portare al Maggiore. Non fanno in tempo a scattare un paio di foto che l’ombra del taglialegna si avvicina alla macchina della polizia e, non vista, pensa bene di spappolare il cervello di Hastings (qui direi che una croce rossa ce la possiamo mettere a penna).

Twin Peaks 3: la rubrica di gossip

Bobby e Shelly, al tavolo del Diner, cercano di far ragionare quella scriteriata di Becky. Concetti semplici come:

  • Non dovresti cercare di uccidere tuo marito quando ti tradisce
  • Non dovresti permettere a tuo marito di menarti
  • Non dovresti rischiare di mettere sotto tua madre mentre le rubi la macchina
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Family intervention epic fail

Concetti che però Becky non sembra propensa ad assimilare. Non facciamo in tempo a chiederci “perché?” che tutto diventa improvvisamente chiaro: Shelly li molla entrambi, nel bel mezzo di una conversazione famigliare fondamentale, e corre fuori a limonare in mezzo alla strada… lo spaccino prestidigitatore che lavora con Richard!

Shelly, Shelly… andiamo, Shelly! Prima Leo Johnson: camionista violento, picchiatore di mogli, spacciatore di coca e col vizietto delle liceali. Poi Bobby Briggs, che adesso s’è dato una ripulita ma da ragazzino non era esattamente uno stinco di santo. Adesso pure il magnate della droga di Twin Peaks! E con tutto questo curriculum di disadattati non hai mai dato una chance al povero Gordon?

Il gusto di Shelly in fatto di uomini non sembra essere maturato con l’età: chissà da chi avrà preso la giovane Becky. Per inciso, mi auguro che questa liason significhi che Bobby e Shelly hanno divorziato da tempo, ma visto l’andazzo #mainagioia a Twin Peaks 3 mai dire mai.

Twin Peaks violenta

Nonostante gli eroi che militano tra le fila delle forze dell’ordine in città (vero, Andy?) Twin Peaks sembra decisamente fuori controllo. Dopo il siparietto di Shelly e lo spaccino, le vetrate del Diner vengono mandate in frantumi da un colpo di pistola partito da un’auto. Bobby si precipita fuori a controllare, per scoprire che a sparare è stato un bambino: i genitori si erano scordati la pistola sul sedile posteriore. Capita a tutti, no?

Nell’ingorgo del traffico Bobby cerca di calmare una voluminosa signora che suona il clacson all’impazzata, urlando che ha fretta e che deve raggiungere lo zio di qualcuno. La ragazzina accanto a lei nel frattempo erutta colate di vomito a caso. Sempre meglio.

Una cascata di mysteriose coordinate

Hawk e Truman stanno cercando di venire a capo delle coordinate indicate nella capsula di Briggs, servendosi di un’antica mappa indiana (Hawk ne tiene sempre un paio di riserva nel cruscotto per incartarci le ciambelle). I simboli legati al fuoco e alla morte sulla mappa non lasciano molto spazio all’immaginazione, ma per fugare ogni dubbio la Signora del Ceppo ci delizia con l’ennesima telefonata profetica: “Il mio ceppo ha paura del fuoco. Dove stai andando tu c’è fuoco!

Twin Peaks 3 episodio 11
“Conquista 24 territori a tua scelta!”

Nel frattempo in South Dakota anche Albert e Gordon sono alle prese con le coordinate trovate sul braccio di Ruth – che Diane memorizza in modo assolutamente antisgamo, tipo che guardando la foto muove addirittura le labbra. Ci manca che aggiunga: “tranquilli ragazzi, non ho la minima intenzione di mandarle via sms a Doppel-Cooper appena vi voltate“.

Le coordinate sono parzialmente cancellate ma sembrano indicare “una cittadina a Nord”. Una a caso? Facciamo di nuovo il punto della situazione, dando un attimo per scontato che le coordinate in possesso di Gordon e Albert siano le stesse trovate nella capsula del Maggiore (una delle due ipotesi che avevamo valutato nella scorsa puntata). Le coordinate portate da Hastings al Maggiore in questo caso corrisponderebbero esattamente a quelle rinvenute nella capsula lasciata 25 anni prima dal Maggiore stesso, come corrispondono le parole che sembra aver pronunciato prima di morire: “Cooper, Cooper”.

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“Non ci posso credere, stanno veramente cercando di trovarci una logica!”

Di entrambe queste informazioni (le coordinate E la doppia natura di Cooper) però il Maggiore è entrato in possesso quando si trovava già nella Zone. Come è riuscito a modificare da lì il contenuto della capsula (che nessuno pare aver toccato per 25 anni) in modo da trasmettere il messaggio al figlio? Ripetetelo in coro con me: MYSTERO!

Tutti amano Dougie Cooper!

La figura del Cane di Ceramica si staglia immensa su qualsiasi altro personaggio di Twin Peaks 3: quando entra in scena Dougie non ce n’è più per nessuno. Oggi il nostro Fortunadrago viene barbaramente attirato nello studio del direttore usando come esca il kafèèè, e salta fuori che ha inconsapevolmente aiutato a smascherare la truffa assicurativa ai danni dei Mitchum (che dal canto loro continuano a volerlo morto).

Viene quindi spedito inconsapevole a quella che rischia di essere un’esecuzione, ma con in tasca l’assegno del risarcimento e in mano una scatola dal contenuto mysterioso. James Belushi (aka Fratello Mitchum Numero 1) ha però sognato il momento dell’incontro: nel sogno ha scoperto che insomma, non è proprio il caso di uccidere Dougie se il contenuto della scatola si rivelerà essere… una torta di ciliegie.

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“Se me l’hanno data al lampone sono fottuto”

Indovinate cosa c’è dentro la scatola? Dai, che lo sapete.

La puntata finisce a tarallucci e vino, con Dougie intento a gozzovigliare al ristorante coi grati fratelli Mitchum, e portato in trionfo dalla vecchietta che ha aiutato a sbancare il casinò – ormai milionaria. E vi confesso che quando ha pronunciato la battuta “it’s a damn good pie” ho avuto un sussulto. Per un attimo ho pensato che il trigger potesse bastare a riportare tra noi il povero Dale. Poi ha ri-assunto l’espressione della mucca al pascolo e il mio cuore si è spezzato.

Fatemi sapere quanto ci siete rimasti male sulla pagina di TheMacGuffin, che noi con Twin Peaks 3 ci si sente la prossima settimana!


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P.p.s. e ricordatevi anche di visitare la pagina Twin Peaks – La Gazzetta Italiana e Twin Peaks Italia!

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Sara Boero

Sua madre dice che è nata nel 1985, a lei sembrano passati secoli. Scrive da quando sa toccarsi la punta del naso con la lingua e poco dopo si è accorta di amare il cinema. È feticista di Tarantino almeno quanto Tarantino dei piedi. Non guardatele mai dentro la borsa, e potrete continuare a coltivare l'illusione che sia una persona pignola.
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