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Twin Peaks 3 – Episodio 7: il duetto tra Toto Cutugno e Raffaella Carrà

Twin Peaks 3 questa settimana torna con l’episodio più figo della nuova stagione, senza mezzi termini. Sono consapevole che se non l’avete ancora visto questo incipit può farvi rosicare duro, e rincaro la dose sottolineando che la recensione che segue è per Noi Fortunati che ce lo siamo già sparato – perché pullula di spoiler.

Bene, ora che abbiamo discriminato a dovere quelli che sono rimasti indietro, ripassino delle puntate precedenti per noi persone perbene:

Episodio 1-2

Episodio 3-4

Episodio 5

Episodio 6

Twin Peaks 3 forse non ti odia così tanto

Non ci avrei MAI scommesso una fetta di torta di ciliegie, ma l’Episodio 7 si apre dipanando il mysterioso mystero delle carte trovate da Hawk! Si tratta di pagine strappate dal diario di Laura Buonanima Palmer, e probabilmente nascoste da Leland Buonanima Palmer (che mi manca almeno quanto Audrey). Laura (come ci viene mostrato in Fuoco cammina con me) prima di morire ha sognato Annie (Heather Graham è un’altra desaparecida col botto) che le confida che “il Cooper buono è intrappolato nella Loggia e non riesce a uscire”.

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Hop-hop gadget doppel-radar!

Ricorderete bene che Hawk nelle prime due stagioni era l’Incaricato Ufficiale allo Spiegone sui Doppelganger: non ci delude e capisce che in giro per il mondo c’è il Doppel Cooper senza manco darci il tempo di dire garmonbozia.

Ora, io ho un tarlo fastidioso: so bene che stiamo parlando di una visione del futuro avuta da una cocainomane adolescente con poteri psichici, e che non è che sia il caso di andare tanto per il sottile. PERÒ! Scusate tanto: Annie alla fine della Stagione 2 era nella Loggia CON Dale e viene portata fuori da Doppel Dale. Non c’è un singolo momento in cui la Annie nella Loggia, prima di uscirne, veda/sappia che a spuntarla sarà Doppel Dale e che Cooper resterà intrappolato dentro. Come posso farmi una ragione di tutto questo? Il mio disturbo ossessivo ringrazia ancora una volta Lynch.

Si apre una sequenza assolutamente adorabile in cui il (nuovo) sceriffo Truman prova prima a telefonare al (vecchio) sceriffo Truman per chiedergli un parere sulla Fosca Faccenda, e poi si lancia in un’ardimentosa videochiamata Skype tra over 60 con… l’ormai senilissimo Dottor Hayward. Doc gli conferma che sì, in effetti il Cooper uscito dalla Loggia era un po’ stranino. E poi ci spoilera abbestia, rivelando che all’epoca… Audrey era in coma, a causa dell’esplosione. Quindi Audrey è VYVA! Mi sanguina il naso dalla contentezza.

Tra cadaveri e toy boy

Questa puntata praticamente è tutta una OLA, non molla un attimo: ci tocca persino scoprire che le impronte del cadavere dell’uomo senza testa appartengono… al Maggiore Briggs. Solo che il corpo è quello di un uomo sulla quarantina. Giusto per mandare un altro paio di agenti in analisi. Finalmente è chiaro il collegamento tra il duplice omicidio (che fine hai fatto, caro, caro, assassinodiScream?) e il resto dell’universo di Twin Peaks 3. Chiaro, ovviamente, per i parametri di un regista che ci odia con tutto il suo piccolo cuore malvagio.

Il mio fervore adolescenziale non fa che aumentare quando Gordon e Albert vanno in missione a casa della Carrà di Diane per convincerla a dare almeno un’occhiata a Doppel Cooper, lei-che-lo-conosceva-così-bene. Non so da voi, ma da me sono volate battutine. Salta fuori che l’eterea Diane si circonda di toy boy, beve come Bukowski, fuma come Humphrey Bogart e smadonna come Cartman.

Ci aspetta un’ulteriore rivelazione sconcertante: le impronti digitali di Cooper e di Doppel-Cooper sono… speculari. Ebbene sì. Lo scopriamo mentre Diane, in aereo, ingolla superalcolici dalla fiaschetta manco fossero cedrate. Nonostante il viaggio ad alta quota & alta gradazione, la nostra Raffaellona ci mette pochi scambi di battute e qualche sguardo intenso a scoprire che quel coso dietro le sbarre NON è il suo Cooper (come singhiozza tra le braccia di Gordon vaneggiando di una fatidica notte passata con Dale – ah, i vecchi filarini interni al Bureau nei ruggenti 90s).

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La scena del duetto tra Cutugno e la Carrà.

Vi ricordate il furgone che ha disintegrato il bambino? Probabile che non fosse di proprietà di Richard Horne: Andy va a interrogare in proposito un villico locale, che lo congeda con una scusa puerile e poi non si presenta all’appuntamento concordato. Qui pyove mystero, proprio.

Cattivissimi cattivoni che la fanno franca

Udite udite, Doppel Cooper ha un asso nella manica: trova il modo di ricattare il direttore del carcere e di farsi liberare, con tanto di auto e autista. Le vie di Bob continuano ad essere infinite, a quanto pare. Qui, con grande gioia, torniamo al nostro Dougie di Ceramica: è sempre nel suo mondo fitto d’unicorni ed erbapipa, manco a dirlo. Arrivano in ufficio gli sbirri a interrogarlo sull’esplosione dell’automobile ed è Naomi Watts a dover far le veci del caro estinto (l’ultimo neurone di Dougie, che si è spento nottetempo). Ma qui arriva il salto sulla sedia: appena escono dall’ufficio Dougie Cooper viene aggredito dal nano-sicario (no, non quel nano, nuovamente) e con scatto felino ed abile mossa lo manda al tappeto e lo disarma. Dietro suggerimento del ramo col cervelletto sopra, che spunta dall’asfalto, per la gioia infantile della vostra umile scribacchina.

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Suo marito non parla da settimane, e nessun medico è stato ancora consultato, comunque.

Le rutilanti sorprese della settima puntata di Twin Peaks 3 non finiscono qui: andiamo a trovare il buon Ben Horne, che discetta con Beverly la segretaria del fastidioso brusio elettrico che si sente nel suo ufficio. Che fine ha fatto la cara, vecchia collezione di farfalle? Ben riceve per posta la chiave della stanza 315, quella in cui alloggiava Dale e che si è ritrovato addosso Dougie-Dale, e discetta pure su quella, a non finire. Quando i due si salutano seguiamo Beverly a casa per scoprire che ha un marito invalido, che la fa sentire merdaccissima ogni volta che respira. Mi puzza di sottotrama con indice d’interesse pari a zero, ma d’altronde, per la serie personaggi del tutto inutili, che fine hanno fatto la presunta figlia di Shelly e il suo fidanzato robboso?

Dopo una sequenza di Inserviente che Spazza il Pavimento della RoadHouse lunga al limite del sopportabile (a onor del vero, l’unico momento ingiustificatamente noioso dell’episodio) arriva un’altra bordata di ottimismo: indovinate chi troviamo al bancone del bar a giustificarsi per aver inviato a un cliente una prostituta minorenne? Esatto, l’ennesimo guappo della gang RENAULT. Risponde al nome di Jean-Michel ed è interpretato dallo stesso attore che nelle prime due stagioni faceva il buon Jacques. Se non fossimo orrendamente certi che Jacques riposa in pace si direbbe lo stesso personaggio, ma anche così mi ha fatto felice come un coniglio pasquale.

Considerazioni sfinite su Twin Peaks 3 – Episodio 7

Chiusa al Diner, e tanti cari saluti ci vediamo alla prossima. E io giubilo tanto: un episodio ricco di momenti bellissimi e di rivelazioni, in cui ben DUE personaggi finalmente se la intagliano che Doppel Cooper non è Cooper. Per la prima volta dall’inizio di Twin Peaks 3 vedo un episodio intero senza sentire il bisogno di un anno di terapia, ma naturalmente la bacheca di TheMacGuffin è sempre a disposizione per le teorie del complotto alieno più fantasiose. Siam lì apposta.

Mi è venuto in mente solo ieri sera guardando l’episodio che Ben Horne alla fine della seconda stagione l’avevo quasi dato per morto: sbatteva la testa contro al camino, subito dopo la Sconcertante Rivelazione che Donna era farina del suo sacco. Chissà se su questa sottotrama inutile è stato calato un velo pietoso: l’attrice che interpretava Donna nella serie originale non era presente nemmeno in Fuoco cammina con me. Intendiamoci, non che senta in alcun modo la sua mancanza. Ma avete qualche idea su un suo eventuale ritorno? O eran volati stracci e accuse di pedofilia pure con lei?

Apprendo anche con sollievo che non ci sarà alcuna pausa estiva a partire dall’ottavo episodio, come avevo temuto: le proiezioni proseguono con afosa cadenza regolare fino ad agosto.

Tieni duro, Dougie Cooper: forse qualcuno prima o poi verrà a salvarti dal Fantabosco.


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P.p.s. e ricordatevi anche di visitare la pagina Twin Peaks – La Gazzetta Italiana e Twin Peaks Italia!

Sara Boero

Sua madre dice che è nata nel 1985, a lei sembrano passati secoli. Scrive da quando sa toccarsi la punta del naso con la lingua e poco dopo si è accorta di amare il cinema. È feticista di Tarantino almeno quanto Tarantino dei piedi. Non guardatele mai dentro la borsa, e potrete continuare a coltivare l'illusione che sia una persona pignola.
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