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Twin Peaks 3 – Il finale: Lynch violenta in maniera definitiva la nostra psiche

Ma salve a tutti. Vi siete ripresi dal finale di stagione di Twin Peaks 3? Perché io no. Ci arriviamo, tranquilli. Intanto un saluto dal vostro amichevole supplente di quartiere. Sara è a Venezia a riempire il sito di daily sul festival, lasciando quindi la patata bollente a quel povero cristo del sottoscritto. Che ha rischiato il ricovero prematuro in una clinica mentale appena finita la diciottesima puntata. Quindi vediamo subito cos’è successo in questi due ultimi episodi di Twin Peaks 3, così potrete aiutarmi a elaborare il lutto.

Per chi si fosse perso tutte le altre recensioni (male, dovete fare penitenza), eccole qua.

Allerta spoilerz per tutti coloro che ancora non si sono squagliati il cervello. Gli altri con me. (Ah, Sara poi farà un mega giga articolo su tutta la serie al suo ritorno, non preoccupatevi).

TIRIAMO FUORI MISTERI A UNA PUNTATA DALLA FINE, MI RACCOMANDO

Judy. Jowday. Jonas Brothers. Chiamatela come volete, questa ennesima entità mala torna a far parlare di sé (già sentita nominare in Fuoco cammina con me e nel quindicesimo episodio di Twin Peaks 3). Gordon (palesemente impersonando il malvagio Lynch) rivela a Tammy (ti amo Tammy) e Albert (sì, amo anche te) che la Blue Rose stava indagando proprio su questa malvagità malvagia. Ma non c’è tempo per gli spiegoni confezionati per gli ottusi come me: finalmente si rendono tutti conto che Dale è tornato!

DI CORSA A TWIN PEAKS

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Sento Lopez di Boris: ora giriamo l’episodio finale, esplode la clinica e muoiono tutti. Non è andata proprio così, anche se un sentore simile stava iniziando a pervadermi. Chad evade di prigione (giustamente, i due delfini autistici avrebbero fatto impazzire chiunque) ma Iron Freddie Fist salva capra e cavoli. Finché Doppel Dale cerca di fregare ritardAndy e Truman 2.0, ma a Lucy non la si fa! I cellulari non li capisco, ma che tu sei un doppio malvagio è lampante. Nel mentre ecco il vero Dale fare capolino con Mitchums, Barbies e panini assortiti. Il Male però non è ancora sconfitto: BOB esce fuori da BadDale come uno xenomorfo sferico finché il campione inglese di palla avvelenata non la risolve con ben assestati sganassoni. Freddie quindi disintegra BOB (per sempre? Ma valà, i pezzi si librano nell’aria, pronti a infettare per l’eternità). Dale allora infila l’anello al suo doppio in modo da farlo tornare nella Loggia. Il bene ha vinto, siamo tutti felici, si festeggia, Dale slinguazza una rediviva Diane apparsa al posto del delfino autistico cieco. Con i capelli rossi da campionessa di mambo orizzontale. Alè.

MA IN REALTÀ

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Dale ha ancora del lavoro da fare. Oltre ad apparire in sovrimpressione osservando tutto. Sarà un altro Dale, da un altra dimensione? O da un’altra timeline? O il montatore era ubriaco e ha voluto fare lo scherzone a Lynch? Fatto sta che il nostro Dale va nel locale caldaie dove già era stato James e si trova a colloquio con il David Bowie meccanico che… lo manda dentro Fuoco cammina con me. Ok.

FUOCO CAMMINA INDIETRO NEL TEMPO CON ME

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Eccoci. La notte in cui Laura Palmer è stata uccisa. Dale fa il guardone mentre James e Laura fanno gli adolescenti problematici, tutto va avanti come conosciamo finché… surprise! Dale salva Laura! Con conseguente vanishing del suo corpo sulla spiaggia. Pete Martell può finalmente pescare in santa pace. Sia lode. Coop allora la prende per mano (per portarla all’entrata della Loggia Bianca, si presume) finché lei svanisce. Sarà mica colpa di Sarah Palmer e del suo accanimento contro la foto della figlia?

TWIN PEAKS 3 COMINCIA CON LO SVARIONE FINALE

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Doppel Dale alla brace è una goduria. Lynch intanto regala un fan service agli amanti di Dougie: MIKE lo riporta in vita (ma in forma, per la giuoia di Janey-E) e lo rispedisce dalla famiglia. Momenti di fastidiosa felicità. Ciao Dougie, insegna agli angeli come ripetere l’ultima parola degli altri convincendoli di non avere gravi ritardi mentali. Nella Loggia c’è sempre un solo mantra: trovare Laura. Il braccio di MIKE e Leland puntano verso quella direzione. Dale Cooper potrà mica esimersi, no? Dopotutto l’ha appena salvata fratturando il continuum spaziotemporale, ritrovarla sarà facile come guardare il vuoto per Dougie.

MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO… LOIS, QUESTO NON È IL MIO BICCHIERE DI TWIN PEAKS 3

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Cosa sta succedendo? Dove siamo? Ma, soprattutto, quando siamo? Dale e Diane sono partiti per un romantic getaway. Limoni duri nel deserto, tre parole in croce, una ripassata al ballo dell’inguine e via che si va. Ma Diane lascia il povero Coop (che non sembra nemmeno così triste). Forse perché trova una lettera scritta da un certo Richard (Horne? Dubito) indirizzata a una certa Linda. Bene. Anche Dale è in difficoltà, figuriamoci noi.

ODESSA IS THE WAY (SENZA SCALINATA PERÒ)

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Dale si ferma a un diner di nome Judy (wink wink Lynch) dove ha subito la meglio su tre buzzurri che Eastwood levati. Poi frigge le loro pistole. Era meglio il gelato di revolverate. Ma il senso ultimo è trovare una cameriera assenteista da lavoro. Dale si fa dare l’indirizzo ed eccolo arrivare da QUEL BENEDETTO PALO. Bussa alla porta e… carramba, è Laura Palmer. Solo che si chiama Carrie Page. E (oltre al soprammobile a forma di cavallo) ha un tizio morto sparato in soggiorno. Motivo per cui accetta di andare con uno sconosciuto a Twin Peaks. Dal Texas. Ok.

TWIN PEAKS 3 TORNA A “TWIN PEAKS” – OVVERO: COME HO IMPARATO A NON PREOCCUPARMI E AMARE MULHOLLAND DRIVE

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Lo spettatore medio appena finita la puntata.

Dale riporta a casa LauranonLaura solo per scoprire che Sarah non vive in quella casa, ma nemmeno l’ha venduta agli attuali proprietari. Cooper inizia a temere di aver fatto la cazzata, perché non capisce una beneamata fava come tutti noi. IcantbelieveitsnotLaura però sente la voce di Sarah, urla e le luci nella casa si spengono. Fine. Titoli di coda su Laura che sussurra chissà cosa all’orecchio di Dale nella Loggia. Bestemmie. Imprecazioni. Lancio di oggetti. Incendi appiccati nel mondo.

MA CHE STRACAZZO?!

Io boh, non so davvero come sentirmi. Perché questo è un finale di stagione, non di serie. Questo è un cliffhanger per una prossima puntata. Eppure si è detto in lungo e in largo che così non sarà (visto anche il mezzo miracolo con cui Twin Peaks 3 ha visto la luce). Quindi? David, davvero vuoi chiudere tutto così? Abbandonando Audrey nel nulla? Lasciando una sequela di domande non aperte, apertissime. Spalancando la porta a migliaia di interrogativi che a confronto Inception o I Soprano hanno un finale chiuso e lineare. Eppure. Davvero, datemi una mano, perché sì, probabilmente il mio piccolo cervello da cercopiteco non arriva a comprendere tutto, ma siete soddisfatti di questo finale? Io, pistola alla tempia, non del tutto.

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L’unica spiegazione che posso darmi è questa: Dale ha rotto il tempo, cambiando il passato e alterando il futuro (dimensione alternativa? Forse, ma tant’è) e quindi non possono esserci risoluzioni definitive. Il Male non perde mai davvero, ma il Bene è comunque alla ricerca di un modo per sconfiggerlo, nonostante gli errori e nonostane le avversità sembrino incolmabili. Ma è la mia interpretazione, filtrata comunque da troppi interrogativi, troppi voli pindarici per poterla avvalorare davvero. Anche se mi piace pensare che possa davvero essere questo il senso ultimo di Twin Peaks 3. Resto deluso sul come, sulle millemila storyline superflue, sui momenti inutili che sì, mi hanno lasciato quel retrogusto di tempo buttato, ma soprattutto su Dale Cooper che si vede per poco più di due episodi su diciotto. Boh.

Voi commentate la pagina Facebook del MacGuffin perché abbiamo bisogno anche del vostro parere, magari sapete che fine ha fatto il mostro uscito dalla scatola di acciaio nel secondo episodio. O dov’è Audrey. O cosa c’è dentro la faccia di Sarah Palmer. O quello che ha detto Laura nell’orecchio di Dale. Cose zozze, secondo me. E restate sintonizzati che poi vi spiegherà tutto Sara per bene, io sono solo un gregario leggermente irritato.

Quasi quasi Lost rispondeva a più domande. Non lynchatemi. (Eh, dopo questa mi sa di sì).


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P.p.s. e ricordatevi anche di visitare la pagina Twin Peaks – La Gazzetta Italiana!

Edoardo Ferrarese

Folgorato sul Viale del Tramonto da Charles Foster Kane. Bene, ora che vi ho fatto vedere quanto ne so di cinema e vi starò già sulle balle, passiamo alle cagate: classe 1992, fagocito libri da quando sono nato. Con i film il feeling è più recente, ma non posso farne a meno, un po' come con la birra. Scrivere è l'unica cosa che so e amo fare. (Beh, poteva andare peggio. Poteva piovere).
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