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Un grosso e incazzoso “NO” al remake di Suspiria

Ci sono quelle notizie che ti fanno incazzare a morte. Di recente sono incappata in una notizia che mi ha gelato il sangue.

Sono fermamente convinta che i grandi Capolavori del cinema vadano preservati come le opere d’arte. Bisognerebbe creare categorie protette di film INTOCCABILI che nessuno dovrebbe permettersi, per decenza e rispetto, di sfiorare.

Non amo i remake già normalmente di mio, li trovo inutili: c’è sempre un’altissima probabilità di fare una scopiazzata senza senso o una stronzata a libera interpretazione che non regga il confronto con l’originale. Ma sono assolutamente contraria a qualsiasi remake di un film praticamente perfetto, anche perché non solo il fiasco è garantito al 100% ma il rischio di fare un grandissima figura di merda, venendo bollato a vita come “il profanatore che fece a pezzi il capolavoro di..“, è dietro l’angolo.

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Ebbene Signori, abbiamo un’aspirante al titolo di MIGLIOR PROFANATORE 2016-2017.  Un tale, Luca Guadagnino, un giorno si è svegliato, spinto da un’irrefrenabile voglia di suicidarsi, scegliendo di morire per mano di un rifacimento dell’intoccabilissimo Suspiria (1977) del Maestro Argento. Ho googlato il buon Guadagnino per saperne di più (perché sinceramente il nome non mi diceva un tubo) e quello che ho scoperto mi ha scioccato: è il regista di Melissa P. SILENZIO.

Ora mi chiedo, Mr Guadagnino, ma lei ha presente chi è Dario Argento? Uno dei maestri dell’horror italiano che tutto il mondo ci ha invidiato per anni e fonte d’ispirazione per non so quanti film e registi internazionali. Ma lei ha presente che Suspiria ha inquietato generazioni intere e ha segnato un’epoca? Ma insomma, un poco di gavetta nell’horror e nei thriller non le avrebbe forse giovato prima di compiere questo volo pindarico?

Sono anni che il regista siculo prova a uccidersi con le proprie mani (dal 2008 si è flashato con questo film a quanto pare) e qualche settimana fa è arrivata la notizia è ufficiale: la pellicola uscirà nel 2017 e a breve si inizierà a girare, EVVIVA. Ma l’embolo mi è scoppiato non appena ho letto che la protagonista del film sarà molto probabilmente l’incapace squinzia di 50 Sfumature di Grigio. Sir Guadagnino lei è un gran masochista: oltre ad avere il chiodo fisso per il sesso (vedi Melissa e le sfumature di grigio) ha scelto una morte particolarmente dolorosa. Se fa accoppiare qualcuno nel suo Suspiria giuro che la posiziono prima di Federico Moccia nella mia shit list dei registi italiani.

Oltre ad avere il peso di un graasia-argento_0nde classico sulle spalle, il povero cristo è stato aspramente criticato proprio dalla famiglia Argento. La “sempre gentilissima” Asia, si è lasciata andare ad una serie di insulti pubblici molto poco carini, mentre suo padre dopo essersi fatto una bella risata si è definito decisamente contrario alla pellicola. Quando si dice partire con il piede giusto.

Dopo questo piccolo sfogo isterico ci tengo ad illustrarvi, davvero molto brevemente lo giuro, perché è da folli toccare quello che ritengo essere il film più bello di Argento (l’ho preferito a Profondo Rosso, avete capito bene).

Saper inquietare e spaventare è un’arte rara che sanno maneggiare davvero pochi registi, specie ai nostri giorni dove le persone non si impressionano più e dove gli effetti speciali regnano sovrani. Suspiria è un horror paranormale sulla stregoneria (targato 1977, quando spopolavano ancora il sangue ketchup, gli effetti speciali artigianali e gli accoltellamenti quasi ridicoli) che riesce ancora a distanza di quasi 40 anni ad  inquietare le persone. Ci riesce a mio parere per una perfetta e sapiente combinazione di quattro elementi, curati maniacalmente, che vanno a comporre l’atmosfera indimenticabile del film. La sceneggiatura è ridotta ai minimi termini, andando così a mettere in secondo piano le uccisioni, le streghe e il sangue (ai nostri giorni solitamente accade l’opposto) per esaltare al massimo la resa visiva, da brividi.

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Primo elemento: la regia impeccabile di Argento. Il regista romano in questo film supera sé stesso. Non esiste un’inquadratura simile e fuori posto in tutto il film, la cinepresa compie vere e proprie acrobazie regalandoci dei piani sequenza e delle carrellate dall’alto verso il basso che da sole valgono mezzo film. Il ritmo cambia in continuazione, alle volte è  molto lento per poi velocizzarsi di botto durante un colpo di scena o in qualche inquadratura che il regista vuole valorizzare.

Secondo elemento: la fotografia sublime del Tovoli. Le coraggiose scelte cromatiche sono da inchino. La potenza visiva del film risiede principalmente in un favoloso gioco di tre colori : il rosso e il blu, in maniera predominante, e il verde, accentuati dal Technicolor, una tecnica particolare che va a rendere i colori molto accesi e surreali. Un’inquietante spettacolo per gli occhi.

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Terzo elemento: le musiche dei Goblin. Quasi tutti i film di Argento sono impreziositi e incorniciati dalle angoscianti melodie del gruppo progressive rock italiano “I Goblin”. Come in Profondo Rosso anche in Suspiria c’è un motivo ripetuto durante tutto il film che ti entra violentemente in testa, dopo averti ansiato a dovere. Per me è il tema horror più figo mai composto, quei piccoli sussurri e parole incomprensibili da scagazzo procurano metà dei brividi del film.

Quarto elemento: le affascinanti scenografie di Bussan. Suspiria possiede il set più sinistro di tutta la produzione di Argento. I due edifici del film, l’Accademia di danza di Friburgo e il Palazzo in cui avviene l’omicidio di Pat sono due capolavori di architettura neo-gotica, arredati in stile Liberty. I colori molto accesi e le forme geometriche perfette intrappolano completamente lo spettatore.

Prendete questi elementi, shakerateli insieme per bene ed ecco a voi un capolavoro assoluto del genere.

Suspiria film

Guadagnino ha affermato che il suo film sarà molto diverso dall’originale. A questo punto gli faccio i miei più sentiti auguri perché concorrere con un Dario Argento al massimo splendore equivale a prendere una pala e scavarsi una fossa molto profonda.

Se gli horror sono la vostra passione, fate un salto dai nostri amici di Film esageratamente da paura!

Sarah Tavella

25anni (+3). Novese per nascita, londinese d'adozione. Lavora nel Marketing e come direbbe Amélie Poulain, "a Sarah Tavella piace": perdere la voce ai concerti rock, i film dove vince il cattivo, guidare senza una meta.
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