Bozzetto di apertura
Incredibile, ma vero: anche questa edizione del festival è finita senza l’insorgere di gravi intolleranze alimentari nella tana mia e
delle mie amiche. Posso quindi raccontarvi il resto prima di salutare i Daily veneziani, fino al prossimo anno. Ieri pomeriggio, come vi ho anticipato, sono andata a gustarmi Bozzetto non troppo, il documentario su Bruno Bozzetto (mio idolo personale da quando ero alta come un pelo). Se non sapete chi sia Bruno Bozzetto:
– cospargetevi di pece e piume
– tornate presto su TheMacGuffin perché sono tre mesi che voglio dedicare un focus alla sua filmografia, ma rimando perché troppo occupata a tagliarmi le unghie. Prometto che arriverà a breve.
– nel frattempo recuperate West & Soda, VIP, mio fratello superuomo e Allegro non troppo
Alla sera sono sgattaiolata alla proiezione per la stampa di The Magnificent Seven, che era esattamente ciò che ci si aspettava: una figata di western divertente. Oh.
Non è escluso che dedicherò delle recensioni più approfondite a quello e ad altri film appena vengono distribuiti in sala, quindi buttate sempre un occhio al sito per prepararvi al peggio o al meglio.
Considerazioni finali
Prima di passare al premio più ambito e ai relativi commenti (avete cliccato sull’articolo apposta, lo so, devo piantarla di menare il can per l’aia) una considerazione generale su quest’edizione: livello alto, pochissimi film-pacco, un buon numero di film memorabili e per il resto discrete salite.
Organizzazione generale ottima, tranne che per il nuovo esperimento della mostra: la Sala Giardino. Carina e funzionale, ma non ottimale gestione della prenotazione dei coupon e pochi posti a ingresso libero per gli accreditati: da brava pigrona che al mattino col cavolo che si alza a fare la coda in biglietteria sono riuscita a entrare a due sole proiezioni nella nuova struttura.
Misure di sicurezza più alte ma niente di troppo invasivo, e come immaginavamo tutto più quieto nella seconda metà della rassegna. Insomma, anche quest’anno il Festival lo promuovo a pieni voti.
E adesso vai coi premi!
Leone d’Oro
“The Women who left”: non solo non l’ho visto ma non l’ha manco visto nessuno che conosco, oh. L’ha visto solo la giuria. Comunque lo dico qui ed ora, prima che continuiate a scorrere con i premi: trovo disumano che non sia stato premiato in alcun modo il film di Kusturica.
Leone d’Argento
Due vincitori a parimerito:
– “La rejon salvaje” ovvero: il tentacle porn. Non ho parole – “Paradise”, non l’ho visto ma pare essere veramente molto molto bello.
Gran Premio della Giuria
“Nocturnal Animals”. Bello, dai. Anche se resto dell’idea che racconti la storia della vendetta di uno stronzetto con poco talento.
Coppa Volpi maschile
Oscar Martinez, “El Ciudadano Ilustre”. Io non l’ho visto ma è piaciuto un sacco alle mie amiche, che mi confermano che lui è stato bravissimo.
Coppa Volpi femminile
Emma Stone, “La La Land”, bravissima e premio meritatissimo. È piaciuta a tutti e forse è la cosa migliore del film.
Miglior Sceneggiatura
“Jackie”. Ovvìa, perché premiare la sceneggiatura non l’ho mica tanto capito, però il film era gradevole e ben fatto. Poteva andare decisamente peggio.
Riconoscimento Speciale della Giuria
“The Bad Batch”, ESULTO. Meglio di così non si poteva fare
Premio Mastroianni per un giovane attore o una giovane attrice
Paula Beer, “Frantz”, sono contentissima, è davvero molto brava (oltre che bella bella in modo assurdo) e il film merita. Mi ha solo sorpreso la scelta perché anagraficamente in genere premiano ragazzi più giovani.
Sezione Orizzonti:
– Miglior Film: “Liberami”: non l’ho visto ma mi è stato detto che fosse un documentario italiano sugli esorcismi molto interessante.
– Premio per la Regia: “Home”
– Premio Speciale della Giuria: “Big Big World”. Io non l’ho visto ma voci di corridoio dicono che questo film turco sia semplicemente orrendo, quindi fate voi.
– Miglior Interpretazione Femminile: Ruth Diaz, “The Fury of a Patient Man”. Tre ore di ringraziamenti come il collega sotto santo cielo. Noi si vuole andare a mangiare.
– Miglior Interpretazione Maschile: Nuno Lopes, “Sao Jorge”. Non ho idea di chi sia ma ragazzi, ha ringraziato persino il cane e il criceto. Aiuto.
– Miglior Sceneggiatura: “Bitter Money”
– Miglior Cortometraggio: “La Vox Perdida”
Leone del Futuro: migliore Opera Prima
“The Last of us”: poco vi posso dire giacché non l’ho veduto. Buon per loro. Hanno vinto una vagonata di soldi, oh, e ricevuto il premio direttamente dalle mani di Romualdo.