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Venezia 74 – Daily 1: tutto quello che vorrete sapere in questi 10 giorni

Anche quest’anno io e la socia Francesca Bulian saremo le vostre amichevoli inviate speciale di quartiere al Festival del Cinema di Venezia. Speravate di esservi liberati di noi ma non è successo. Non mi fate quella faccia triste però: non potete essere tristi quanto me, che dovrò vedere in differita il finale di Twin Peaks 3.

Venezia 74: il nostro debutto ufficiale

Permettetemi un momento celebrativo: per la prima volta quest’anno il MacGuffin vince un frizzante accredito stampa al Festival del Cinema di Venezia. Ciò vuol dire che grazie a voi, finalmente, anch’io umilissima scribacchina di periferia posso imbucarmi alle conferenze stampa a fare domande pruriginose e inopportune.

Venezia74 biennale mostra festival del cinema di venezia 74

Ve ne sono grata.

Restate belli attenti anche sulla pagina Facebook di TheMacGuffin perché spunteranno a sorpresa live imbarazzanti, in cui perderò ogni sottile membrana di credibilità.

Cosa c’è di nuovo?

Fatti gli onori di casa, iniziamo con le chiacchiere. Le misure di sicurezza (prevedibilmente) sono aumentate, ma per il momento restano poco invadenti come l’anno scorso: barriere anticamion, controlli a campione, metal detector discreti all’ingresso nelle sale. Per la prima volta ho visto anche degli elicotteri dell’esercito sorvolare il cielo del Lido. Ma ‘somma, perquisizioni anali non ce ne sono ancora state, quindi bene così.

Al di là di uno strategico spostamento delle biglietterie di 10 metri, novità che ci ha basite e disorientate, il grande colpo gobbo di Venezia 74 sono le tantissime proiezioni di cortometraggi in realtà virtuale: un’apertura che mostra una forte volontà di rinnovamento per un Festival che negli ultimi anni si è dimostrato capace di evolversi e fare le scarpe a quei fighetti di Cannes per la qualità dei titoli in concorso.

Che succede oggi?

Che il MacGuffin è arrivato al Lido: controllate, è su tutte le prime pagine. E poi va beh, la cerimonia di apertura e la prima di Downsizing, con Matt Damon, che mi dicono dalla regia essere passato imbufalito all’entrata della conferenza stampa senza cagare di pezza nessuno.

Per me il primo film arriva alle 22:15 in Sala Casinò: Under the Tree, una temibilissima opera islandese alla cui proiezione vengo trascinata da una socia. “Dalla sinossi si direbbe una commedia”, dice la mia amica. “Dura appena un’ora e mezza: parla di due vicini che litigano per un albero da tagliare”.

No. Non era una commedia. Non era una commedia per un cazzo. Era un drammone famigliare. Il problema è che metà del pubblico (proveniente probabilmente dalla Loggia Nera) non l’ha capito nemmeno quando per ritorsione i protagonisti hanno ammazzato il cane dei vicini e gliel’hanno fatto trovare impagliato sull’uscio di casa, per dire. In platea si sentivano risate confuse e noi siamo uscite piuttosto basite: se era comicità islandese noi non l’abbiamo capita.

Tornate a leggerci domani per il secondo appuntamento con il Daily MacGuffin: per oggi dal Lido è tutto, che vado a farmi uno spritz o cinque.

Sara Boero

Sua madre dice che è nata nel 1985, a lei sembrano passati secoli. Scrive da quando sa toccarsi la punta del naso con la lingua e poco dopo si è accorta di amare il cinema. È feticista di Tarantino almeno quanto Tarantino dei piedi. Non guardatele mai dentro la borsa, e potrete continuare a coltivare l'illusione che sia una persona pignola.
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