
Victor – La storia segreta del dott. Frankenstein
C’è sempre da trattenere un po’ il respiro quando viene annunciata una nuova trasposizione cinematografica del capolavoro letterario di Mary Shelley e, anche dimenticandoci di quell’aborto conosciuto come I, Frankenstein, la preoccupazione è più che legittima. Questo Victor – La storia segreta del dott. Frankenstein non prometteva nulla di buono e purtroppo non sono stato smentito del tutto.
Il film si concentra maggiormente sul personaggio di Igor, interpretato dal “fu Harry Potter”, che racconta dal suo punto di vista l’incontro con Frankenstein e tutte le vicende che in seguito li avrebbero portati alla creazione del mostro. L’incipit è sicuramente interessante, peccato la prima parte sia eccessivamente piatta e priva di mordente. Tralasciando la sequenza iniziale al circo e qualche sporadico montaggio dei due personaggi al lavoro in laboratorio, il film ti passa davanti senza che tu comprenda a pieno cosa ti spinga a continuare la visione. Per fortuna la situazione si risolleva nel finale, coinvolgente quanto basta.
Va detto che non siamo di fronte ad un totale disastro. Il film ha i suoi pregi. A partire sorprendentemente dalla coppia di protagonisti. James McAvoy e Daniel Radcliffe sono entrambi molto convincenti ed affiatati. Inoltre McAvoy nel finale ci riserva una prova drammatica di tutto rispetto, cosa assolutamente non scontata per un film il cui scopo principale dovrebbe essere intrattenere.
Poi va riconosciuto il merito di aver ben inquadrato il contesto storico-sociale nel quale il romanzo venne concepito: con la scienza che fa passi da gigante, ad essere messa in discussione è la figura stessa di Dio. Scontro ideologico non solo rappresentato nei dialoghi, ma anche metaforizzato nella figura del mostro stesso: nella scena più bella del film, sia concettualmente che in termini di pathos, lo scienziato viene messo di fronte ai limiti della scienza. Scienza e Dio, vita e anima.
Ovviamente ci troviamo di fronte ad un titolo commerciale il cui scopo primario è intrattenere, ma bastano delle belle musiche, una regia dinamica ed un registro generale che ricordi vagamente Guy Ritchie a fare di Victor – La storia segreta del dott. Frankenstein un film riuscito? Io dico di no.
Bravi gli attori, la sequenza iniziale e la parte finale di film mi sono piaciuti, a tratti mi sono pure divertito… ma solo a tratti. La discontinuità è il problema più rilevante di questo film. Ha i suoi bei momenti, ma a conti fatti è più noia che altro.