Spotlight

Vuoi andare al Festival di Venezia? Comincia a muoverti. Ora.

Sono passati 11 anni dal mio primo Festival di Venezia (ho saltato credo due edizioni dal 2005) e ho accumulato il tot di punti bonus necessari a farvi da guida turistica, se avete sempre sognato di andarci ma non avete mai mosso il c… per tempo.

Vi vedo agitarvi sulla sedia e protestare “ma non è un po’ prestino?”: il Festival del cinema infatti si tiene tra la fine di agosto e la prima settimana di settembre, già, bravi, volevo vedere se stavate attenti. Ma scordatevi pure di organizzarla all’ultimo, tipo zingarata con quattro amici, saltata fuori alla grigliata di ferragosto: è una di quelle cose che vanno decise per tempo. Perché sennò non trovate più posto e vi asciugate.

festival di venezia cinema internazionale red carpet
Una foto ricordo di me che affronto spavalda il red carpet vestita da sacco della rumenta.

Ecco dunque una pratica guida, ciascun punto è stato sperimentato sulla mia pelle in anni di sudore e lacrime. Approfittatevi pure delle mie sofferenze e godetevi il Festival.

  1. Il Festival di Venezia non ha luogo proprio a Venezia, intesa come quel grazioso agglomerato urbano di canali ed edifici precari, infestata di gondolieri cileni, turisti giapponesi e tipici ristoranti pakistani. Ha luogo all’odiosissimo Lido di Venezia. Un lugubre e sperduto isolotto che dalla stazione di Santa Lucia in traghetto dista quaranta minuti sani sani. Per cui vi sconsiglio di trovare una sistemazione a Venezia a casaccio, o peggio ancora a Mestre (provate entrambe, sì): le lunghe traversate notturne della laguna, dopo la proiezione di mezzanotte, rischiano di diventare il vostro incubo peggiore. Roba che siete in piedi dalle sei del mattino, siete usciti dalla sala solo per mangiare un panetto, vi esplode la testa e piuttosto che imbarcarvi su uno di quei trabiccoli infernali dormireste per terra al Movie Village. Non che non possa succedere in ogni caso: la corsa per prendere l’ultimo traghetto spesso si trasforma in tragedia. Lido is the only way.
  2. Lido is the only way but Lido is big. So big that io tutto manco l’ho mai visitato in 11 anni. Intendiamoci, non che sia Buenos Aires, armati di bicicletta, pazienza e polmone d’acciaio si percorre tutto. Ma è lungo. Lunghissimo. Accertatevi di trovare una sistemazione vicina al palazzo del cinema se non volete pedalare come dei bastardi alle due del mattino, oppure di trovarvi in prossimità di una fermata dell’autobus.
    festival di venezia cinema internazionale quentin tarantino
    Quella volta che ero bianca come un cadavere perché ho spupazzato Tarantino.
  3. Il Lido, oltre a essere oh so big, è anche fucking caro. Tenete conto che è già caro di suo: è la spiaggia fighetta di Venezia (leggi: l’unica spiaggia di Venezia che non dia su un pantano di melma verde). È pieno di graziosi villini in stile Liberty, ma giustamente a noi che andiamo a spaccarci di cinque film al giorno non ce ne frega un cazzo. Ce ne frega di riuscire a mangiare per una settimana senza essere costretti a vendere un rene, e non è sempre facile. La soluzione più economica in assoluto è organizzarsi con un gruppo di amici e affittare un appartamento, risparmiando poi sul cibo pranzando e cenando a casa. Tenete anche conto che c’è un unico grande supermercato al Lido, in zona Santa Maria Elisabetta: andate lì a fare i grossi acquisti. È caro come una fucilata, ma mai quanto gli alimentari disseminati nel resto dell’isola, che vi accolgono direttamente in cosplay della Banda Bassotti.
  4. I primi tre anni io sono andata alla ventura, appena maggiorenne e senza alcun tipo di accredito. Infatti, a differenza di Cannes, il grande jolly del Festival di Venezia è che le proiezioni sono aperte al pubblico, basta appostarsi in biglietteria all’alba con le galline e pagare il biglietto (o essere il pollice più veloce del west per la prevendita online il giorno prima). Non hanno tra l’altro un costo esagerato: si va dal prezzo di un normale biglietto del cinema a un massimo di una quarantina di euro per la première più esclusiva della fascia tardo pomeridiana. Ci sono anche delle formule di abbonamento ma sono assolutamente sconvenienti, secondo me – esclusa quella riservata agli under 26 che è buona e abbordabile. Se volete fare pochi giorni “mirati” di festival può avere un senso scegliere di fare i biglietti in loco per le proiezioni che vi interessano.
    festival di venezia cinema internazionale tim roth
    Quella volta che Tim Roth si è preso gioco di me.

     

  5. La soluzione più conveniente è fare un accredito. A un costo veramente contenuto si ha libero accesso a tutte – e dico tutte – le proiezioni, escluse quelle della fascia tardo pomeridiana in Sala Grande. Tra poche settimane sarà possibile richiedere gli accrediti sul sito della Biennale, quindi cominciate a muovervi! Ci sono vari tipi di accrediti per addetti ai lavori: la stampa, i professionisti del settore, ma anche (sturate bene le orecchie) gli studenti universitari. E tutti coloro che lavorano per cinema o associazioni legate al cinema. Spulciate a fondo le categorie e trovate un modo per mendicare un accredito, se intendete fermarvi per tutto il periodo: è la soluzione più economica e rilassante. E sì, il mio sogno proibito è andare un giorno a Venezia accreditata TheMacGuffin.
  6. Avete presente quando, prima di partire per la gita scolastica, i professori raccomandavano di vestirsi a cipolla? Ecco, se volete venire al Festival di Venezia fate vostra questa perla di saggezza popolare. Nulla è più tropicale e balordo del clima veneziano durante il cambio di stagione. Nel giro di dieci minuti si passa dal caldo torrido alla tremenda tromba d’aria di fine estate, che si porta via pure le mutande dalle attrici sul red carpet.
  7. Se l’allusione birbantella alle mutande delle attrici non fosse stata sufficiente a convincervi, aggiungo che il Festival di Venezia è un’esperienza meravigliosa e indimenticabile. Ogni anno. L’articolo è corredato di foto ricordo dimostrative.
festival di venezia cinema internazionale Michael Fassbender
Quella volta che Michael Fassbender ha vinto la Coppa Volpi e la brandiva pericolosamente al bar reggendosi a me che peso 40 chili.

Sara Boero

Sua madre dice che è nata nel 1985, a lei sembrano passati secoli. Scrive da quando sa toccarsi la punta del naso con la lingua e poco dopo si è accorta di amare il cinema. È feticista di Tarantino almeno quanto Tarantino dei piedi. Non guardatele mai dentro la borsa, e potrete continuare a coltivare l'illusione che sia una persona pignola.
Back to top button