Strano episodio di Westworld questo. Più sottile degli altri, meno chiaro anche nello svelamento dei suoi segreti, sapientemente centellinati che ORA BASTA DITECI LE COSE!
Scusate, non succederà più, promesso, è stato solo un momento di MA QUI I SEGRETI DELLA GENTE HANNO A LORO VOLTA DEI SEGRETI PIÙ SEGRETI DEI PRIMI?!
Mi ero dimenticato le pillole giornaliere, ora le ho prese, davvero, fidatevi.
Perché dai, Westworld continua a giocare con noi, e io sono felicissimo che lo faccia, nonostante la parte di me che vive in Baker Street non possa fare a meno di voler sapere tutto e subito. Ed è proprio questo il bello: gocce sparute di verità in una pozzanghera di dubbi. Frammenti, nulla più.
La serie è perfettamente lineare nella sua non volontà di essere esplicita, dandoci piccoli bocconi per farci venire sempre più fame. E l’appetito aumenta eh, nemmeno Majin-Bu con il cioccolato.
Quindi lanciamoci subito in questa quinta puntata di Westworld. Se volete recuperarvi quelle vecchie, perché so che volete, le trovate tutte qui. Ora però è tempo di oscuri spoilerz!
Ma che bella la metafora di Ford sull’avere uno scopo nella vita. Tolto il fatto che tutti usano gli host come degli psicologi gratuiti (chiamali scemi), il discorso con uno dei primi modelli è sapientemente scritto. Perché alla fine l’obbiettivo di Westworld è proprio dare un obbiettivo agli ospiti. Anche se effimero, anche se di breve durata (che poi dipende sempre da quanto costa sto maledetto parco), il gioco permette di avere un fine ben preciso.
Scopo che gli sceneggiatori vogliono dare anche a noi evidentemente, dato che ci rendono la vita difficile infarcendo sempre più la trama di oscuri spunti riflessivi. Adorabili infami.
Quindi Westworld è partito male di base? Perché il libidinoso Ben Barnes alias Logan lo dice esplicitamente, aggiungendo pure che la sua famiglia è in procinto di comprare tutta la baracca grazie al (presunto) suicidio di Arnold. Mentre sono a Tortuga, che quella è palesemente Tortuga. Arnold si era subito pentito della sua creatura, affezionandosi più agli host, magari innamorandosi anche di Dolores, non riuscendo a sopportare mentalmente tutto il dolore che negli anni le sarebbe stato inflitto giorno dopo giorno. Perciò l’unica cosa che poteva fare era proprio instillarle il germe della consapevolezza, sperando che un giorno avrebbe capito tutto. Come minimo è stato Ford ad accoppare Arnold, molto probabile.
E quindi Bernard è una sorta di suo erede morale? O sta seguendo i passi del defunto creatore del parco senza nemmeno rendersene conto? Io credo poco alla casualità in Westworld, mi sembra strano che Bernard abbia scelto proprio Dolores come interlocutrice solo per puro caso. Nasconde molto più di quanto voglia farci credere. Come il fatto che Arnold possa essere vivo e vegeto, e che l’abbia trasformato in una sorta di agente alla The Americans, un russo che si finge americano.
Perciò sono loro due che utilizzano gli host per contrabbandare dati fuori dal parco? Perché Ford è praticamente onnipotente e non ne vedo l’utilità, mentre uno come Arnold, impossibilitato anche a farsi vedere in pubblico, potrebbe benissimo essere il destinatario di quei dati. Alcuni robot hanno quel rilevatore GPS dall’apertura di Westworld, e lo scienziato sta solo aspettando l’occasione giusta per scatenare la rivolta.
E poi fatemi fare un plauso a William, che da hacker in House of Cards diventa un bellissimo personaggio all’interno di questa serie. Roso dai dubbi e dalle incertezze su tutta l’essenza di Westworld, alla fine viene trascinato sia da Logan che da Dolores. Il limone duro era quotato anche alla Snai. Andranno anche loro verso il labirinto? Ormai sembra proprio di sì, dato che il fantastico mini-risveglio di Dolores li sta portando proprio in quella direzione. E quel sorriso di Logan mentre William sceglie di non salvarlo è una chicca da applausi sinceri.
Ah, la cara HBO si ricorda che è conosciuta per tette, culi e sesso e infila tutta la nudità conosciuta nel globo terracqueo in un singolo episodio. Good job. Non oso immaginare chi era dietro le quinte per quella scena. Docce fredde tra una ripresa e l’altra.
Ma Ford sa dov’è il maze? O l’ha progettato tutto Arnold e lui sta usando i reverie di Dolores e il Man in Black Harris per trovarlo? Che scena però gente, che scena. Due attori mastodontici a confronto in un gioco degli specchi dove nessuno voleva far vedere la propria immagine riflessa. Si conoscono, probabilmente Harris con la sua compagnia ha aiutato Ford a tenere in piedi il parco quando ha aperto, perciò c’è una sorta di reciproca stima reverenziale da parte di entrambi. Ma sono troppo restii a mostrare i loro veri obbiettivi, quindi solo accenni, solo allusioni. E Teddy non muore di nuovo, anzi, viene salvato con una trasfusione ready-made. Non ci siamo proprio.
Maeve invece riesce ad ottenere esattamente quello che voleva: farsi uccidere per potersi risvegliare di nuovo nel mondo reale. Come al solito sono le cazzate del singolo a compromettere tutto, dato che l’impulso per risvegliare l’uccellino ha colpito anche Maeve, che ora non vede l’ora di torchiare per bene il povero malcapitato. Magari usando quei due airbag sul petto. Complimenti Thandie, complimenti vivissimi.
Considerazioni finali. Westworld mantiene altissima la qualità, ma questa cosa sta diventando fortunatamente scontata. Il maze ha a che fare con la guerra? Tramite la guerra si può trovare un accesso? Oppure è proprio la guerra stessa a diventare igiene dei robot? (Se mi permettete l’adattamento della citazione). Trovo perfetto invece il doppio risveglio parallelo di Dolores e Maeve, che non diventa un semplice “il T-Rex è uscito dalla gabbia”. Ci si arriverà pian piano, e tramite una consapevolezza acquisita con il tempo, in modo da rendere ancora più profonda la reazione degli host.
La “violenta fine” è sempre più vicina.
E se siete veri fan ricordatevi di passare dai nostri amici di Westworld Italia e Westworld HBO Italia!