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Westworld 1×08 – Segui il filo…

Io non ce la faccio più, giuro. La curiosità mi sta uccidendo. E non lentamente, tipo i tarli che pasteggiano con il legno, ma in maniera brutale, come l’alligatore che sbrana la gazzella mentre si sta abbeverando. Ecco, Westworld è l’alligatore e io sono la gazzella. O erano i coccodrilli e io ho appena detto una sonora castroneria? Oh beh, ormai è andata.

Quindi comprenderete la mia voglia di arrivare ad un punto, di giungere finalmente a quello stramaledetto labirinto che tanto ci sventolano sotto il naso. E se provate a cavarvela con una roba tipo “il labirinto sei tu” o “il labirinto è dentro ognuno di noi” vi appendo per gli alluci in cantina. Gazza style.

Perciò via che si parte ad analizzare le bestemmie le dolci melodie di questa ottava puntata di Westworld, così posso tentare di trovare un filo conduttore a tutta sta roba che quei graziosi infami della HBO ci buttano addosso continuamente. E ora arriva pure The Night Of, siete proprio degli esseri senza pietà, rivoglio la mia vita indietro.

Bene, ora i soliti convenevoli da youtuber: se il video vi è piaciuto qua trovate tutte le vecchie recensioni. D’ora in poi spoilerz grossi come le tette di Maeve.

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Dopo la mazzata sui denti dello scorso episodio, questo pone le basi per la roboante combo degli ultimi due. Che saranno una montagna russa di improperi alle divinità e vogliolasecondastagioneoragrazie. Una roba del genere.

Quindi la serie ci fa acclimatare alla nuova realtà di Bernard, aggiungendo il paradosso della macchina inconsapevole che crea altre macchine inconsapevoli. Che personaggio fantastico. Bernard possiede un’umanità spaventosa rispetto alla freddezza asettica di Ford, sempre più intenzionato a mantenere il totale controllo su Westworld. La domanda però è sempre quella: fai merenda con Girella? Cosa vuole davvero? Secondo me è plausibile che voglia estendere questo dominio fuori dal parco. Dopotutto potrebbe avere un esercito di macchine al suo servizio. Certo, magari togliendo il chip esplosivo dalla schiena. Ma come minimo l’ha progettato lui, quindi gli basterebbe un comando vocale per disattivarlo.

Perciò è Bernard che ha ucciso anche Elsie sotto le direttive di Ford? Secondo me no, secondo me Bernard è riuscito a fermarsi all’ultimo in qualche maniera, magari per l’intervento di Arnold. Spero.

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E che bella la scena al capezzale della povera Theresa. Questo gioco di sguardi tra Ford e Charlotte, questo “so cosa hai fatto la scorsa estate” dove entrambi sono consapevoli delle carte che l’avversario ha in mano, ma nessuno può ancora permettersi di andare all-in.

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Chi invece si gioca il tutto per tutto è proprio Maeve. Anche se è ormai assodato: è uno degli host progettati da Arnold per una sorta di “risveglio”. La Thandie Newton battona mantiene infatti una componente vecchia, per così dire, un nucleo arnoldiano sul quale si è costruito tutto il resto. Le storie però non lo hanno scalfito, si sono soltanto ammassate come una pila di libri, nascondendo quello che il vecchio creatore del parco voleva che rimanesse oscuro: Maeve prima o poi sarà solamente fedele a lui.

Perciò Felix e Sylvester sono solo burattini inconsapevoli. Anche se Felix sceglie di non “uccidere” Maeve, vuoi per coscienza, vuoi per amore, vuoi perché è un pirla frustrato che invece di mettere a posto la cagata il primo giorno se la porta avanti finché non gli esploderà in faccia. E alla fine è proprio Maeve la prima a ferire consapevolmente un umano. Medaglia d’argento però, non l’hai ucciso, ti manca l’ultimo gradino.

Molto bella l’idea del controllo sugli altri host dentro Westworld tramite le loro storie. Ora però arriva Thor3 e fine dei giochi ciccia. Va bene scappare, va bene cercare alleati, ma quello è implacabile e in qualche modo ti ferma. Non hai ancora i superpoteri. Non li ha, vero?

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Ah, piccolo inciso: Westworld continua ad essere un fantastico manuale di sceneggiatura. Suonandosela e cantandosela. Charlotte che dice a Lee “show, don’t tell” ne è l’esempio perfetto. Una delle frasi, se non LA frase, caposaldo del fare cinema, detta allo scrittore da chi tira le fila quasi scherzosamente, ma che ribadisce quanto sia importante per la serie mostrarci cosa succede senza dircelo, facendo sì che siamo noi a trarre le conclusioni. Com’è giusto che sia.

Tipo che se mi dite nella stessa puntata che gli host saltano per aria se lasciano il parco, e poi a Lee ne viene affidato uno per portare informazioni fuori da Westworld, dovete giustificarlo vero? Sì che dovete. Perché o diamo per assodato che i robot in cantina siano privi della bomba proprio perché sono stati “ritirati”, oppure qua state smarronando. Ma voi non state smarronando vero?

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Dolores intanto sta seguendo il suo personale percorso di autoconsapevolezza. Arnold le sta parlando, anche se non si sa ancora da dove. Dai che è vivo, dai che ha finto la sua morte in modo da ingannare Ford e agire indisturbato nell’ombra, chiamando a sé i suoi host per fermare il mostro che li ha creati. Peccato che William non abbia capito nulla. Ok che Dolores è fastidiosamente bella, ma almeno lasciala fare che qua Westworld deve andare avanti.

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Ma avanti dove? Verso il maze. Qua sono otto puntate che ci giriamo attorno, ma il maze è il gioco finale, lo ribadisco. È il gioco che diventa realtà, il parco che si equipara alla vita vera. Sono i robot che diventano coscienti, che diventano umani. Black Man Harris quello vuole, forse per riparare a tutto il male che ha fatto, tutta quella cattiveria insita nel suo DNA che solo dentro Westworld è riuscito a sfogare. Ma il parco questo dà a una persona: uno scopo. Qualsiasi esso sia.

Ora, di grazia, fate arrivare questo benedetto Wyatt che sembra un personaggio strafigo. O Wyatt è Arnold, nascosto dietro alla nuova storyline di Ford senza che lui ne sia a conoscenza? Perché Arnold deve saltare fuori, se non alla nove almeno nel finale di stagione, non facciamo scherzi.

Ah, il pianoforte meccanico che suona Back to Black di Amy Winehouse è un tocco di classe mica da ridere.

I died a hundred times…

E se siete veri fan ricordatevi di passare dai nostri amici di Westworld Italia!

Edoardo Ferrarese

Folgorato sul Viale del Tramonto da Charles Foster Kane. Bene, ora che vi ho fatto vedere quanto ne so di cinema e vi starò già sulle balle, passiamo alle cagate: classe 1992, fagocito libri da quando sono nato. Con i film il feeling è più recente, ma non posso farne a meno, un po' come con la birra. Scrivere è l'unica cosa che so e amo fare. (Beh, poteva andare peggio. Poteva piovere).
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