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Westworld 1×10 – I violenti piaceri hanno una violenta fine?

Bene. Molto bene. Cioè, in realtà non va bene proprio niente. Oddio, dipende dai punti di vista. Se il finale di stagione di Westworld ti fa saltare dal divano invocando il nome di alcune divinità per fini poco religiosi è un bene? Forse sì. È che sto ancora cercando di riprendermi dal contraccolpo emotivo, ma immagino siate più o meno tutti nella mia stessa situazione, quindi stringiamoci forte e vogliamoci tanto bene, come direbbe qualcuno.

Westworld ci ha disintegrato il cervello ancora una volta.

Inserire frase preimpostata sulle vecchie recensioni della serie.

Inserire frase preimpostata sull’allerta spoilerz.

Ah, la recensione sarà lunga, vi chiedo scusa in anticipo ma ci sono troppe cose di cui parlare. Vi voglio tanto bene.

Bene, si comincia.

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Sì, facile dirlo, ma da dove? Beh, intanto dal fatto che sì, i dialoghi erano fra Dolores e Arnold, quindi tutti nel passato del brutto Anthony Hopkins in CGI. Arnold ha tentato fin dall’inizio di dare coscienza alla sua creatura, ma era un processo troppo lungo per potersi sviluppare nei tempi che lo scienziato prevedeva. Ecco quindi svelato qual è il maze: il percorso attraverso cui un host acquista consapevolezza di sé. Che io lo dicevo dalla prima puntata eh, ma sono dettagli dai, tanto ho cannato mille altre previsioni, fatemi godere le poche che ho preso.

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Come quella della morte di Arnold. Distrutto dal decesso del figlio, non poteva immaginare di dare vita a qualcosa che sarebbe morto, soffrendo, ancora, ancora e ancora. Soprattutto quando il suo socio aveva una visione esattamente opposta di Westworld. Perciò tenta il tutto per tutto a pochi giorni dall’apertura, pensando di riuscire a fermare il mostro che ha creato, espiando le sue colpe grazie alla stessa Dolores, costretta per prima a venire meno alla regola fondamentale di tutta la baracca: gli host non possono uccidere gli umani. Ma ovviamente il suo tentativo è inutile, Ford apre comunque il parco.

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E fin qui ok. Poi la prima mazzata. Che era annunciata, ma io sono stato volutamente cieco e poi ero convinto fosse impossibile per una piccola cavolata che vi spiegherò. Comunque: William è il Man in Black. La storyline di William e Logan è nel passato. Che pirla che sono. Quando Logan dice a William che la sua compagnia vuole comprare il parco, nonostante sia nei casini vista la morte di uno dei fondatori, doveva suonare il campanello d’allarme. Perché era improbabile che dopo tutto questo tempo Westworld fosse ancora condizionato dal decesso di Arnold. Ma ho deciso di mettermi due belle fette di prosciutto su occhi e orecchie, anche quando Logan fa un’appendicite fai-da-te a Dolores e si vedono gli ingranaggi. Altro campanello. Ma niente.

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Il fatto è che avevo letto di questa teoria, ma quando Dolores si “risveglia”, cioè inizia a diventare Calamity Jane, pensavo fosse per volontà di Bernard, dato che lo dicono apertamente di volerle togliere di dosso il velo della damigella da salvare. Però il “risveglio” è con William, quindi ero convinto che non fossero due timeline diverse. Evidentemente Dolores era già programmata per questa evoluzione, e hanno fatto sembrare, da veri bastardi vi odio ma vi amo, che le due cose fossero temporalmente collegate. Oppure ho appena scoperto il più grande buco di sceneggiatura di tutto Westworld e Nolan2 vieni a scusarti tipo subito altrimenti ti smonto la baracca. Però ti voglio bene comunque, non preoccuparti.

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William è quindi diventato Black Man Harris lentamente ma in maniera inesorabile, perso nella sua ossessiva ricerca di Dolores, convinto che avrebbe trovato sé stesso trovando lei, quando in realtà si stava già trasformando in ciò che aveva sempre odiato. E solo quando l’amore fittizio per un robot gli si è spalancato davanti agli occhi ha capito che ormai Westworld l’aveva cambiato definitivamente. Quindi l’unica cosa da fare era comprare tutto l’ambaradan e viverci fino al risveglio finale tanto anelato. Perciò, a conti fatti, cappello bianco o cappello nero?

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Altra piccola cosa che avevo indovinato: tutto ciò che fa Maeve è programmato. Tutto, ogni minima parte della sua ribellione. Lei è convinta del contrario, ma Felix the cat glielo fa vedere chiaro e tondo: ciccia, il libero arbitrio è ben lontano. Quindi è tutto manovrato dall’alto (o dal basso, chissà). Pure Hector e Armistice che tritano il servizio di sicurezza di Westworld manco fossero tutto il cast de I mercenari messi assieme. Uno dice: ma sono robot programmati per quello, è ovvio che abbiano la meglio sugli umani. E in effetti è più che comprensibile. Anche se i gruppi mandati a risolvere casini di questo tipo fanno sempre una fine talmente dignitosa che in confronto l’apporto militare italiano alla Seconda guerra mondiale è stato un successo strategico.

Resta il fatto che grazie a Maeve il mio amato Bernard può tornare in pista, confermandosi il miglior personaggio di tutto Westworld. Date un Emmy a quell’uomo. Arnold comunque aveva programmato anche lei, oltre a Dolores, riuscendo a nasconderla tra gli altri aspettando il momento giusto finché lei, da sola come la bionda, avrebbe trovato il centro del suo maze.

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Però grazie a Maeve scopriamo una cosa dannatamente cruciale, che avevo sperato (e augurato) fin dall’inizio, dato che era una carta che non potevano non giocarsi, visto il film da cui Westworld prende spunto: ci sono altri parchi. Bellissimo. Tolta l’ovvietà della cosa data dai samurai, che ommioddio il parco a tema Giappone feudale fatemelo vedere subito, nel biglietto che Felix dà a Maeve c’è scritto “Park 1”. Chissà quanti sono. Westworld è ovviamente il primo creato da Ford e Arnold, ma poi, visto il successo, Delos deve aver ampliato il tutto, e scopriremo di quanto. Una cosa però vi chiedo: giocatevela bene. Perché o ci fate sapere che ci sono altri parchi senza farceli mai vedere, e va bene, posso accettarlo, o se li volete inserire dovete farlo alla perfezione, che mandare tutto a bagashe è un attimo.

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E veniamo al party dentro il parco. Anzi, a quello che in realtà succede poco prima. La penultima mazzata. Ford confessa a Dolores e Bernard che lui, per tutti questi anni, non ha fatto altro che preparare il risveglio degli host. Non era il cattivo manipolatore bastardo che pensavamo tutti. Cioè, non se paragonato a Delos. Il gesto estremo di Arnold lo ha segnato profondamente, facendogli capire il suo punto di vista, facendogli vedere i robot come un nuovo passo per l’evoluzione umana. Esseri perfetti, immortali. Arnold non aveva inteso come proteggerli dagli umani, Ford invece ha scelto la via più lunga, quella più difficile di tutte: il dolore. Solo attraverso il dolore centellinato infinite volte gli host avrebbero preso coscienza da soli, e avrebbero finalmente imparato a difendersi dai padroni che li hanno creati. Ford doveva solo vegliare su di loro finché qualcuno non fosse arrivato al centro del maze. Dolores ci ha messo solo trent’anni dai, aveva delle commissioni da fare.

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Ma il vecchio scienziato era lì per chiudere il cerchio, proprio quando Delos lo aveva cacciato, proprio quando i suoi segreti rischiavano di essere rubati. Bisognava mettere fine a tutto perché tutto potesse ricominciare. Tomasi di Lampedusa scusami per lo stupro della citazione. E solo Dolores poteva liberarsi totalmente, solo lei poteva vendicare tutto il dolore patito per gioco, solo lei poteva tornare ad essere di nuovo Wyatt.

In una scena che strizza l’occhio alle Nozze Rosse, anche Ford riesce finalmente a liberarsi, vendicando la memoria e soprattutto il lascito di Arnold, un amico e collega che lo ha accompagnato per trent’anni, senza mai lasciarlo davvero.

Questi violenti piaceri hanno una violenta fine. Ce l’hanno ribadito dall’inizio, ma la violenta fine non era proprio quella che ci aspettavamo.

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Considerazioni finali.

William che sorride quando gli sparano al braccio è poesia, così come Logan aveva sorriso quando lui se n’era andato con Dolores.

Dove diavolo è Logan? Vuoi dirmi che si è perso nei meandri di Westworld? O che con Delos non c’entra più niente? La vedo dura, deve tornare in qualche modo.

Elsie è morta morta allora? Pace, ce ne faremo una ragione.

Thor3 è morto pure lui?

Teddy best personaggio inutile ever.

A programmare il risveglio di Maeve era quindi Ford? O qualcun altro che aveva un secondo interesse nella sua presa di coscienza?

Dai, l’ho tirata per le lunghe anche troppo, ma non vedo l’ora che arrivi la prossima stagione. Se lo standard è questo fatene quante ne volete. Se lo standard è questo, non fatela diventare la gallina dalle uova d’oro da sfruttare peggio dei polli del KFC che crescono senza vedere la luce del sole.

Basta, io andrei avanti all’infinito ma avrete già abbandonato tutti dopo la terza riga.

Chiudiamola così: vogliamo più tette!

E se siete veri fan ricordatevi di passare dai nostri amici di Westworld Italia!

Edoardo Ferrarese

Folgorato sul Viale del Tramonto da Charles Foster Kane. Bene, ora che vi ho fatto vedere quanto ne so di cinema e vi starò già sulle balle, passiamo alle cagate: classe 1992, fagocito libri da quando sono nato. Con i film il feeling è più recente, ma non posso farne a meno, un po' come con la birra. Scrivere è l'unica cosa che so e amo fare. (Beh, poteva andare peggio. Poteva piovere).
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