Ci siamo gente. Il finale della seconda stagione di Westworld è arrivato, raccogliendo risposte seminate episodi fa e lasciandoci con tante altre domande. Dopotutto, la terza stagione è già confermata. Ma di quella torneremo a parlare, giuro. Non sono un mentecatto (cit).
Quindi stiamo poco a cincischiare, è finito il tempo dei balletti bellotti (altra cit, alla prossima vinco un pupazzetto): Jonathan Nolan e Lisa Joy hanno chiuso il cerchio della seconda stagione, tra un sobbalzo e una buca, toccando temi esistenziali e così attuali che Mentana ha già in mente una maratona per commentare tutti gli episodi. Io non sono però in scaletta come opinionista d’eccezione, vassapere.
Quindi, a voi le vecchie recensioni: 2×01 2×02 2×03 2×04 2×05 2×06 2×07 2×08 2×09.
D’ora in poi super spoilerz, teorie, ragionamenti e quant’altro sul finale di stagione di Westworld. Altro giro, ultima corsa.
Eccoci qua, il grande showdown nella Valley Beyond, dove l’orologio di mezzogiorno è pronto a scoccare la sua ora sui nostri protagonisti. Il primo incontro tanto agognato (e molto facile, tipo che sì, Westworld è enorme e ti ci puoi perdere, ma vedi sempre le stesse facce), dicevo, il primo incontro è tra i due vecchi amanti, William e Dolores, ormai diventati due persone tragicamente diverse e tristemente uguali. Alla cumpa si aggiunge Bernard, sempre più vicino a quel momento “nuota o vai a fondo” che avevo tanto pronosticato.
Piccolo inciso: se William (anche se a fatica perché boh), vedendo Bernard si ricorda di Arnold, perché nessun altro fa il collegamento? Misteri.
Dolores frega un Black Man stanco e disattento con la pallottola di Teddy (poetico), perché c’è bisogno di entrare nella Forgia, e solo due host hanno in mano le redini per aprire questa benedetta Porta. Che alla fine è più un portale, una spaccatura/stargate verso un vero e proprio altro mondo. Un mondo dove gli host possono vivere davvero liberi, questa gabbia dorata (a detta di Dolores) che permette loro di essere solo dati nell’universo, ma intoccabili dal genere umano che li ha creati solo per farli soffrire. Il che è molto tematico delle volontà di Arnold e Ford: un vero e proprio Eden digitale che consegna loro una libertà fittizia nei mezzi ma reale nel suo svolgimento, un po’ come lo Tsukuyomi infinito voluto da Madara e Obito in Naruto. Vivi in un mondo che in realtà non esiste ma nel quale sarai felice per sempre. Voi cosa scegliereste? Se fossi un host credo che la risposta sarebbe molto facile.
Perché Westworld e tutti gli altri parchi sono per gli esseri umani. William e Delos sono riusciti a creare un algoritmo in grado di evolversi e perfezionare una coscienza umana dentro un host, senza fare sì che impazzisca. La bellezza folgorante di Ben Barnes (oh, è innegabile, bastardo) ci racconta di come tutta la coscienza umana sia solo programmata per sopravvivere, quindi, una volta capito il trucco, ripescarla dal cilindro del mondo non è così complicato.
Scusate il mio essere logorroico: continuo a sostenere, con salviniana convinzione, che Logan sia vivo. Un personaggio che è diventato via via un così importante portatore dei temi di Westworld non me lo si può liquidare con “è morto di overdose sei mesi dopo”. Ha finto la sua morte e tornerà, fidateve.
Splendido il dualismo del parco stesso: mappare la coscienza umana per regalarci l’immortalità quando la stessa coscienza può essere utilizzata da un host per imparare come funziona la nostra mente e riuscire a sopravvivere nel mondo reale. Ford non perde mai.
Perché è Bernard a vincere, il suo obbiettivo primario sarebbe salvare tutti, ma Charlotte che accoppa Elsie gli consegna l’ultima verità sul fatto che il genere umano non è recuperabile. Perciò bisogna salvare la coscienza degli host e fare un patto con il diavolo: “resuscitare” Dolores inserendola in un host di Charlotte per fare in modo che, eliminati tutti i testimoni, possa portare fuori la Perla (o più Perle, in questo caso) con tutto il backup possibile. Ora, questo passaggio l’ho trovato decisamente fumoso, perché Dolores avrebbe potuto comunque distruggere tutto una volta rivelatasi nel corpo di Charlotte, e dire “ho cambiato opinione” mi sembra sempre troppo facile per risolverla. Certo è che, potendo uscire da Westworld impunita, portarsi dietro “sfere di alleati” non è per niente una brutta idea.
E la ricostruzione di Bernard? Forse Ford aveva lasciato una stringa di codice dentro Dolores per questa eventualità, completando la metafora cristiana del Dio/Ford con i suoi figli Dolores/Satana e Bernard/Cristo. La dualità di Westworld viene sottolineata sempre più: devono essere in due per bilanciare la nuova specie, equilibrando la bontà dell’uno con la malvagità dell’altro. Così come sono due le Dolores: Charlotte/Wyatt e la Dolores di William (o del primo Bernard). Questa sorta di bisogno reciproco, yin e yang, William e Logan, pronti a mischiarsi l’uno nell’altro e riemergere opposti spero venga sfruttata ancora di più nella terza stagione. Stupiscimi Nolanfratello, ti aspetto al varco.
Ora concedetemi una carrellata di roba per questa 2×10, totalmente randomica che stream of consciousness levati.
L’addio di Ford con Bernard è così poeticamente dolce. La spiaggia, l’orizzonte, l’infinito che solo un uomo come Robert (e, diciamolo, un attore come Hopkins), può assaporare con i suoi occhi. Promosso a pieni voti.
Clementine ti amo.
Sizemore. Ora, la bellezza della metafora dello sceneggiatore che finalmente vive sulla sua pelle le storie che scrive è splendida, ma, porco belino, Sizemore che si sacrifica per far guadagnare tempo (quanto poi, un minuto?) a Maeve e compagnia non ha senso. Aiutarli sì, sentirli come suoi figli va bene, ma da lì a scegliere di suicidarsi mi pare un po’ troppo.
Thor3 host non l’avrei indovinato manco per sbaglio. Ma è l’ennesima riprova dell’amore di Ford per le sue creazioni e di quanto tutto, almeno fino ad ora, era stato programmato da lui.
Maeve torna, poco ma sicuro. Felix e l’altro tipo con la faccia da mangiatore di feti la rimetteranno in sesto in qualche maniera, perché… boh, perché Thandie Newton è una dolce ragazza molto poco avvenente. Dai, davvero succede così? Son finalmente liberi, non ditemi che quella scenetta serviva proprio a sottolineare un loro riavvicinamento a lei.
Charlores (o Dorlotte) che farà adesso? Vorrà davvero conquistare il mondo reale? Beh, ogni fantascienza distopica ci insegna che sì, vuole assolutamente. Solo Bernard potrà fermarla? O si alleeranno per distruggerci tutti? Sarebbe anche ora, fate piazza pulita e via, nuova specie, nuovo mondo. Ma non togliete la birra.
Ok, ci siamo quasi. Scena post-credit. La teoria è fondamentalmente questa: William, durante la seconda stagione di Westworld, non è un host, ma lo è solo in quella scena. Perché quella scena è ambientata nel futuro (forse quando Dolores ha davvero conquistato il mondo). Potrebbe rappresentare l’ultimo test prima di confermare che la coscienza di William non impazzisca dentro un host, facendogli rivivere gli eventi della seconda stagione. Nel passato lui non ha mai preso l’ascensore (forse perché fisicamente non riusciva) ma ora ha deciso di farlo, dimostrando di avere libero arbitrio o… no? Qua ci scervelleremo parecchio, ma abbiamo tempo per farlo. Dopotutto: Is this.. now?
Orbene, direi che ho blabblato abbastanza. Il finale di Westworld apre le porte a una terza stagione che potrebbe essere completamente diversa dalle altre due. Facciamo così: dato che questo articolo è bello lungo e sarete già stanchi di sentirmi sproloquiare sul folgorante fondoschiena di Charlotte, io farò macerare tutte le considerazioni sulla seconda stagione e settimana prossima ci ritroviamo sempre qua per tirare le somme e fare tutte le teorie sulla prossima. Va bene? Almeno ci mangiamo una pizza tutti assieme, che salutarci così non è il massimo. Chi invece non ha più voglia di leggere le mie vaccate, beh, grazie lo stesso di essere arrivato fin qui, vi si vuole bene.
Dai, next week, facciamo ancora un giro sulla giostra di Westworld, che tanto poi c’è da aspettare chissà quanto per tentare di riacchiappare il pupazzetto.
Ah, già che ci siete ricordatevi di fare un salto dai nostri amici di Westworld Italia e Westworld – Italia!