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What’s done cannot be UNDONE: drammi familiari e viaggi nel tempo

Non spaventatevi per questo titolo shakespeariano. Con Undone non si parla di Macbeth, di sangue o di streghe. Però diciamo che questa celebre frase tratta da una delle più famose tragedie del noto drammaturgo inglese ci può essere utile (se però gli spoiler in your opinion non sono utili don’t continuate a leggere).

Questa frase, pronunciata da Lady Macbeth, ci dice sostanzialmente che non si può cambiare ciò che è successo, ciò che è stato fatto. Undone significa, per l’appunto, disfatto. Vedremo poi alla fine il collegamento fra questa parola chiave e gli avvenimenti che troviamo nella prima (e al momento unica) stagione.

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Ma andiamo con ordine. Innanzitutto, come avrete notato, Undone non è una serie in live action, ma animata. È infatti realizzata con la tecnica del rotoscopio, tecnica di animazione in cui il disegnatore ricalca le immagini a partire da una pellicola girata in precedenza. Quindi sì, sono state fatte riprese con attori reali, ma sono state poi ricalcate per trasformarle in scene d’animazione. Questo ci permette di entrare nella parte più onirica e fantasiosa della storia.

Tutto il pilot di Undone, che dura 20 minuti circa come tutte le puntate, ci mette di fronte a una storia tipicamente melodrammatica: una ragazza convive col suo fidanzato, ha una sorella che sta per sposarsi e una madre molto apprensiva. Tuttavia, le due ragazze sono orfane di padre, il quale ha perso la vita in un incidente d’auto quando erano bambine.

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Eh già, è proprio Saul Goodman . Ma don’t worry, qui non fa l’avvocato

La protagonista, Alma, interpretata da Rosa Salazar (sì, quella di Alita), ci dice sin da subito che pensa di vivere una vita finta, fatta di coazioni a ripetere, di azioni svolte perché sono già state svolte: si alza, fa la doccia, si lava i denti, fa colazione, va a lavoro, torna a casa e ricomincia tutto da capo. Inoltre, sembra sempre che cerchi di andare controcorrente rispetto agli altri. Dice infatti al suo ragazzo: “promettimi che non ci sistemeremo, che non ci sposeremo e che non avremo figli”.

Tutto questo è incrementato proprio dal matrimonio della sorella, Becca, di cui Alma non sembra essere così entusiasta. Possiamo infatti dedurre che lei sia la “pecora nera” della famiglia, quella un po’ ribelle che mette sempre tutti in imbarazzo. E sarà proprio questo suo carattere così acceso a scatenare varie reazioni nei personaggi e a costruire la storia di Undone.

alma e becca

Tra l’altro, l’inizio di Undone è una citazione diretta a Six Feet Under, serie che inizia con un incidente d’auto in cui il padre della famiglia muore. Tuttavia, Undone presenta una differenza. L’incidente che troviamo nella prima puntata non è quello del padre, ma quello di Alma. Infatti, il padre all’inizio della serie è già morto da diversi anni, in quanto lei e la sorella erano bambine.

Undone, poi, ci porrà davanti a un problema di disordine temporale. Capiamo infatti che l’incidente che Alma ha avuto l’ha proiettata in una dimensione dove il tempo non scorre più linearmente. Vediamo infatti vari piani temporali che si mescolano in maniera caotica, immagini distorte e avvenimenti che si ripetono. Diversi punti del passato irrompono nel presente e lo disordinano, come se la mente di questa ragazza non potesse mantenere più la sequenza della sua vita.

L’elemento peculiare di Undone, quindi, è che comincia come un classico family drama, arrivando poi però a mescolarsi con questa componente fantastica del viaggio nel tempo, che Alma sfrutterà anche per evitare situazioni (molto) spiacevoli. Inoltre, questa possibilità di rivivere vari momenti della sua vita le permette di vedere più chiaramente i suoi sbagli, le sue mancanze, in modo da poterli correggere.

alma

Figura chiave, attorno a cui ruota tutta la vicenda di Undone, è il padre, Jacob. Apprendiamo infatti che lui chiede l’aiuto di Alma per tornare al giorno della sua morte e modificarlo, sostenendo anche di non ricordarsi cosa sia successo quando i due si sono separati. Infatti, dopo il suo incidente, Jacob fa “allenare” la figlia a questa sua nuova capacità di muoversi nel tempo. Tuttavia, nelle ultime puntate percepiamo una forte insistenza da parte del padre.

La spiegazione di questa insistenza la troviamo quando scopriamo che Jacob stava conducendo una ricerca scientifica per cui aveva praticato esperimenti anche su Alma. Quando la sua collaboratrice, Farnaz, che inizialmente si fidava di lui e credeva nel loro progetto, scopre degli esperimenti sulla figlia, si tira indietro, non volendo più continuare la ricerca. Jacob, così, decide di suicidarsi e di portare con sé Farnaz. Quindi, sebbene all’inizio il padre ci appaia come una figura positiva, scopriamo che in realtà presenta molti lati oscuri.

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Credo infatti che uno degli elementi più interessanti della serie sia proprio il fatto che le posizioni morali non siano così nette ma siano in realtà intercambiabili. Infatti è la madre quella che pare più oppressiva e rigida. Invece il padre, dai vari flashback che vediamo, sembra essere la figura “di respiro”, divertente, amichevole. Tuttavia, questi ruoli non rimarranno così stabili.

Scopriamo, ad esempio, perché la madre non ha voluto dire ad Alma la verità sulla morte del padre, e perché era così rigida sull’argomento. E scopriamo anche che il padre è in realtà un po’ egoista. Ha messo la sua ricerca davanti alla sua famiglia, ha fatto esperimenti su Alma senza parlarne con sua moglie, e ha abbandonato la figlia per strada per correre al laboratorio. Insomma, tutti elementi che possono farci cambiare idea sulla positività del personaggio di Jacob.

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Alma, tuttavia, non cambierà idea sul padre, ma proverà comunque a salvarlo, lasciandoci col fiato sospeso per tutto l’ultimo episodio. Insomma, l’amore della figlia per il padre è senza limiti, anche se ha commesso degli errori e ha ucciso una persona. Arriviamo poi fino a un bel cliffhanger che speriamo si risolverà nella stagione successiva (dai almeno il finale ve lo risparmio).

Concludo riagganciandomi al titolo e alla frase iniziale. La frase shakespeariana che vi ho citato si riferisce appunto a qualcosa che non può essere disfatto. Tuttavia, l’intera stagione è incentrata proprio sul tentativo del padre (e di Alma) di cambiare il giorno in cui è morto, quindi di “disfare” l’avvenimento di quel giorno.

Vi lascio con questo dilemma. 

Martina Catrambone

Affetta da cinefilia sin dalla nascita, cresciuta a suon di film e cartoni. Sono andata al cinema per la prima volta a quattro anni e da lì non ho più smesso. Mi faccio tanti film mentali e studio cinema per provare a fare film reali.
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