Film

X-Men – Apocalisse (sfiorata)

Allora bella gente, taglio subito la testa al toro: sono andato al cinema a vedere X-Men – Apocalisse con le più basse aspettative. Non perché sia razzista verso i mutanti o non mi siano piaciuti L’inizio e Giorni di un futuro passato (anzi, adorati entrambi), ma perché mi erano arrivate voci su quanto questo terzo capitolo della nuova trilogia fosse brutto. Parliamoci chiaro, io se posso cerco di evitare qualsiasi parere prima di vedere un film, persino il voto, perché voglio arrivarci a mente apertissima e pronto a tutto. A sto giro invece tra amici che oh ma lo sai che X-Men – Apocalisse pare faccia cagare a spruzzo? e sporadici titoli sul web del tipo “Bryan Singer è diventato fracassone come Emmerich” ero davvero deluso e poco invogliato a pagare il biglietto. Che poi chi prendo in giro, l’unico che non ho visto al cinema è quella bagashata rotante di Wolverine – L’immortale, quindi sarei stato comunque lì come un bambino sbavante ad aspettarmi un certo canadese che snuda gli artigli. E? Beh, contando che ero pronto a sorbirmi un nuovo Batman v Superman, devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso.

Allora, voi che avete visto il film e magari state alzando il ditino accusatore, sì, mi rivolgo soprattutto a voi: X-Men – Apocalisse ha i suoi difetti, e su questo non ci piove. Contenti? Bene, tranquilli che arriviamo a parlare pure di quelli, però per farlo devo necessariamente avvisarvi che d’ora in poi potreste incappare in SPOILERZ molesti e improvvisi, un po’ come i tipi che aprono l’impermeabile al parco quando ci sono 40 gradi all’ombra.

Facciamo che infilo cose positive e negative assieme, facendo un bel mappazzone come piace a chef Barbieri. Iniziando dalla cosa più banale e scontata (ma in realtà cruciale), a me X-Men – Apocalisse ha intrattenuto. Non mi sono annoiato nonostante i 143 minuti di pellicola, non ho sentito il tempo trascinarsi stancamente pregando che il finale arrivasse il prima possibile. Me lo sono goduto aspettandomi il peggio, e forse proprio questa predisposizione mentale me lo ha fatto piacere più di quanto mi sarei aspettato (e magari più di quanto si meriterebbe).

x-men Apocalisse

Perché il problema dei film corali è sempre lo stesso: saper dosare bene tutti i personaggi. Nel caso degli X-Men è cruciale, vista proprio la natura di gruppo dei supereroi. Ecco X-Men – Apocalisse ci riesce solo in parte, o meglio, ci riesce solo per alcuni mutanti. Il problema qual è? Che ci riesce bene con quelli già rodati e male con quelli nuovi. Lo sappiamo tutti che un film del genere ha bisogno di un cattivo con i controcoglioni, carismatico, magnetico, Magneto. Ah no, lui è sempre quello metà e metà, mai veramente cattivo e mai veramente buono. Un Maxibon praticamente. Ci arriviamo, era solo per fare un pessimo gioco di parole. Comunque, Apocalisse, questo semidio che è praticamente onnipotente e potrebbe mangiarsi a colazione la Trinità, aspetta. Un po’ come se fosse in fila alle Poste. Riformulo che magari non mi sono spiegato. Al risveglio inizia a raccattare i mutanti più forti che trova, e loro lo seguono ciecamente perché sì (in realtà perché gli aumenta a dismisura i poteri), però resta comunque una forzatura. Sarebbe bastato un plagio mentale tra i suoi tanti poteri e tutto sarebbe filato più liscio, per dirne una. Infatti sono proprio loro, i quattro cavalieri, a non convincere.

Tempesta viene salvata da Apocalisse, e ci può stare, ma il suo voltafaccia finale è quasi gratuito, solo perché il suo salvatore stava uccidendo la sua eroina, che era comunque una nemica (forzatura).

x-men magneto

Magneto, sebbene io abbia trovato la scena della foresta molto forte e azzeccata, torna sempre al punto di partenza, e anche lui accetta di seguire Apocalisse senza un vero perché (e infatti si è visto com’è finita).

x-men- apocalypse-psylocke

Angemon Angelo e Psylocke sono purtroppo inutilmente inutili. Dicono tre parole in tutta la pellicola, non si capisce bene quali siano le loro motivazioni, e nella battaglia finale servono come il due di bastoni quando la briscola è denari. Va bene che Olivia Munn con quel costume accompagnerà i miei momenti di solitudine, ma non basta. (Cioè, basta a me, non al film).

x-men apocalypse-quicksilver-evan-peters

E quindi? Quindi ci sono le vecchie conoscenze che tengono banco. Mystica in primis, che Jennifer Lawrence riesce ad essere sempre più figa ogni film che fa, ma carri di buoi a parte il suo personaggio muove tutta la pellicola, convincendo mutanti e pubblico della sua assoluta importanza. E come lei Xavier e Bestia, che si riconfermano punte di diamante del gruppo. Ma, amici cari, la vera star è solo lui: Quicksilver. Sì, ok, la scena è la stessa del film precedente, ma cavolo quanto spacca. Sarei andato avanti ore a guardarmi le faccette da pirla furbetto di Evan Peters, dannatamente perfetto per il ruolo e già ufficialmente nei cuori di tutti noi.

x-men apocalisse trio

Rimandati a settembre invece Ciclope, Nightcrawler e Sansa Stark Jean Grey. Cioè, se l’obbiettivo era farci odiare già da subito mister occhio lungo allora avete fatto centro, però il teleporta spara solo battute poco divertenti dall’inizio alla fine (e santoddio quel ciuffo emo è inguardabile), mentre la figlia di Ned la Fenice ha secondo me bisogno ancora di approfondimento, in X-Men – Apocalisse è stata solo abbozzata. Certo, capiamo subito che, una volta controllati i poteri, per lei Apocalisse diventa pericoloso quanto un gatto che gioca con un gomitolo di lana, quindi va bene. Resta però comunque un po’ di amaro in bocca, soprattutto per la battaglia finale, dove En Sabah Nur avrebbe potuto, a mio avviso, massacrare tutta la combriccola di mutanti giovani e inesperti e poi trasferire il suo corpo in quello di Xavier. Vatti a fidare dei tuoi cavalieri, non c’è più l’apocalisse di una volta signora, qui era tutta campagna.

X-Men – Apocalisse è quindi un film a metà, né troppo bello né troppo brutto, pieno di piccole forzature di trama. Sta a noi decidere se farcele andare bene o no, anche se resta comunque quello spiacevole retrogusto di occasione mancata. Ma lo dice Singer stesso nel film che il terzo è sempre quello meno riuscito. E se ha messo quella scena apposta per fare autocritica, beh, Bryanino solo applausi per te. Per il film un po’ meno, ma sono dettagli dai, non sottilizziamo.

 

Fate un salto dai nostri amici di I love CINEMA!

Edoardo Ferrarese

Folgorato sul Viale del Tramonto da Charles Foster Kane. Bene, ora che vi ho fatto vedere quanto ne so di cinema e vi starò già sulle balle, passiamo alle cagate: classe 1992, fagocito libri da quando sono nato. Con i film il feeling è più recente, ma non posso farne a meno, un po' come con la birra. Scrivere è l'unica cosa che so e amo fare. (Beh, poteva andare peggio. Poteva piovere).
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