Moltissime volte Z Nation è stato vittima del paragone con The Walking Dead (bleah), e non c’è cosa più sbagliata da fare. Z Nation non solo ha un anima tutta sua, ma rappresenta ciò a cui l’Asylum ci ha abituati da sempre ma fatto molto meglio. E quindi: cosa volere di più?
Z Nation in un certo qual modo è proprio quello che mancava al mondo: un mix di comicità spicciola, comicità reale, situazioni al limite e dei sani momenti di epicità.
La trama è di quelle semplici: un gruppo improvvisato di sopravvissuti, sotto l’ordine di quel che resta dell’ultima autorità governativa, dovrà riuscire ad attraversare con mezzi di fortuna gli Stati Uniti per portare sano e salvo in California l’unico uomo che può fermare l’epidemia, ovvero l’unico a cui è stato iniettato un vaccino sperimentale grazie al quale non si è trasformato dopo essere stato morso.
E la scelta vincente di questa serie è stata proprio quella di non rappresentare una copia del più famoso TWD, ma di prendere strade e metodologie di racconto completamente differenti. Z Nation è quindi una serie che va vista per rilassarsi, per trascorrere 40 minuti in modo totalmente spensierato e molto meglio se seguita in compagnia.
Non vuole prendersi troppo sul serio, non vuole raccontarci una storia che segua molto la logica normale a cui siamo abituati, Z Nation ci racconta una storia proprio come succede a noi quando siamo seduti a cena con gli amici: c’è chi aggiunge particolari inutili ma divertenti, chi esagera, chi omette particolari che risulterebbero pesanti oppure chi inventa. Trovere all’interno tutto quello che vi potete aspettare e farete slalom tra personaggi che amerete alla follia e situazioni che ricorderete con piacere, ovviamente tutto a contorno di una storia sì semplice ma comunque abbastanza interessante da farvi continuare a guardarla ed aspettarla.
Alzi la mano chi non ama Doc, un personaggio unico nel suo genere e forse il più divertente e carismatico, 10K o lo stesso Murphy, che a mio avviso migliora molto come personaggio nella seconda stagione.
Ovviamente non è un prodotto perfetto, è pur sempre un prodotto dell’Asylum, se volessimo seguirla con spirito critico (il che sarebbe impossibile) troveremo vari buchi nella sceneggiatura (sopratutto logici), effetti visivi non sempre all’altezza e uno sviluppo magari troppo lineare, ma mi fermo quì sia perché non riesco a parlarne male sia perché queste piccole mancanze non si fanno sentire per nulla.
È attualmente alla seconda stagione, quest’anno uscirà la terza (in produzione in questo periodo) e sarà davvero impossibile perdersela.
In conclusione:
Z Nation è quello di cui il mondo cinematografico post-apocalittico/zombie aveva bisogno: un prodotto diverso e geniuino, appetibile e particolare.
Chi conosce l’Asylum e il suo modus operandi ne rimarrà felicemente colpito: non solo il prodotto è tecnicamente migliore di tutto quello a cui siamo abituati, ma mantiene costante lo spirito che la casa di produzione indipendente americana più famosa al mondo porta sempre con sé.
È un prodotto che vi farà pensare “Sarebbe bello vedere questo stile su altri generi”, che vi intratterrà e vi farà divertire moltissimo.
Z Nation, insomma, va visto e seguito.
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