Noi ridiamo e scherziamo, ma lo scorso 22 agosto si è tenuto il DC FanDome, un evento online di 24 ore dedicato al solo universo DC. E che nonostante questo è stato capace di lasciare in mutande il ben più famoso Comic-Con, passato senza troppi clamori il mese scorso. Tante sono state le opere presentate in anteprima in tale occasione, da Wonder Woman 1984 (che uscirà ad ottobre, se tutto va bene) al sequel/reboot di Sucide Squad firmato James Gunn, passando per i videogiochi dell’Arkhamverse e il The Batman di Matt Reeves. Soprattutto però si è parlato di Justice League, o meglio della famigerata “Snyder Cut”.
La storia che sta dietro la travagliata produzione del cinecomic del 2017 è ormai nota. Zack Snyder, già autore de L’uomo d’acciaio e Batman v Superman: Dawn of Justice, abbandonò la regia del film in piena post-produzione a causa dell’improvvisa morte della figlia Autumn. A quel punto i pezzi grossi della Warner chiamarono Joss Whedon, fresco del successo dei primi due Avengers, per completare il film e rigirare alcune scene. Quelle che dovevano essere semplici aggiustatine finirono per rivelarsi interventi ben più invasivi del previsto, che andarono a snaturare la visione originale di Snyder nel goffo tentativo di ottenere una pellicola più leggera ed ottimista. Tra le modifiche più sostanziali si contano le tonnellate di umorismo forzato (e non divertente) aggiunto qua e là, la fotografia “smarmellata” e i numerosi tagli imposti dalla produzione per far rientrare la durata nelle canoniche due ore.
L’operazione non andò a buon fine. Fusione pasticciata di due diverse visioni registiche, JOSStice Justice League non solo andò male al botteghino, ma fu bocciato sia dalla critica che dai fan. Questi ultimi, in particolare, non si diedero pace e iniziarono fin da subito a invocare il rilascio della versione del cinecomic originariamente concepita da Snyder. Una richiesta sfociata ben presto in un vero e proprio movimento, con tanto di hashtag (#ReleaseTheSnyderCut), che ha dato vita a petizioni, raccolte fondi e campagne pubblicitarie in giro per il mondo.
Malgrado l’iniziale riluttanza dello studio, il gruppo era troppo rumoroso per essere ignorato. E così, nel maggio di quest’anno, è arrivata la notizia che tutti stavano aspettando: la Snyder Cut sarebbe stata resa pubblica su HBO Max, il nuovo servizio streaming di Warnermedia, con il titolo Zack Snyder’s Justice League!
L’Internet è letteralmente esploso quel giorno, ma non era finita. Alla speranza di ottenere finalmente il rilascio della suddetta versione si è subito sostituita la trepidazione di vedere del materiale inedito. E questo nonostante Snyder stesso avesse stuzzicato i fan per mesi con innumerevoli foto dietro le quinte. Considerato ciò, non stupisce che la presentazione del primo trailer ufficiale del film sia stato il vero momento clou del DC FanDome. Con buona pace del teaser di The Batman, altrettanto sorprendente (scusa, Pattinson).
Ma bando alle ciance e gustiamoci tutti insieme questa anteprima della Snyder Cut:
La prima cosa che salta all’occhio (o meglio, all’orecchio) è l’uso della celeberrima Hallelujah di Leonard Cohen come sottofondo musicale. La scelta non può non far venire in mente il sottovalutato Watchmen di Snyder, dove la canzone faceva da cornice alla (discutibile, ad essere onesti) sequenza dell’amplesso tra Gufo Notturno e Spettro di Seta. Ma citazione a parte, il brano (che, tra riferimenti biblici vari, parla di un amore travagliato) sembra fare riferimento alle difficoltà incontrate dal regista nel portare a termine il suo lavoro, così come alle preghiere dei fan che hanno reso possibile ciò. Senza contare che suona come un tributo alla figlia scomparsa, dal momento che era la sua canzone preferita.
In secondo luogo, è possibile notare che l’inquadratura avrà un formato diverso rispetto alla versione cinematografica, ovvero 1.43:1. Questo perché il montaggio originale era stato pensato per essere proiettato su schermi IMAX e così rimarrà anche su HBO Max. A cambiare è anche la fotografia, che torna alla palette cromatica stabilita in origine da Fabian Wagner, prima che fosse sostituito da Duccio di Boris. L’immagine sarà quindi leggermente più scura, in linea con lo stile adottato precedentemente da Amir Mokri ne L’uomo d’acciaio e da Larry Fong in Batman v Superman.
Passando ai contenuti, il video inizia col botto, con un bel piano americano di Uxas aka Darkseid, supersovrano cattivissimo del pianeta Apokolips. Nella breve sequenza lo vediamo intento a colpire il suolo con la sua arma, con ogni probabilità per attivare l’Equazione dell’Anti-Vita, formula che permette il controllo assoluto della volontà di tutte le razze senzienti. Considerato che nell’edizione originale il personaggio non compariva affatto, sostituito interamente da Steppenwolf, tale incipit vale come una dichiarazione d’intenti. In pratica è come se Snyder gridasse: “Questo è tutto un altro film!”. E ciò che viene dopo lo dimostra.
Dopo una fugace inquadratura relativa alla morte di Superman (Henry Cavill), viene mostrato un accenno del futuro post-apocalittico già intravisto nella “Knightmare Sequence” di Batman v Superman. La mdp avanza sopra le rovine della Hall of Justice, per poi spostarsi su una Gotham City desertica, devastata e invasa dai Parademoni. Tra le macerie, se si aguzza la vista, è possibile scorgere il tridente di Aquaman (Jason Momoa), lo scudo di Wonder Woman (Gal Gadot) e il ritratto di Thomas Wayne. Al termine della scena (che ricorda molto la visione di Tony Stark in Avengers: Age of Ultron) c’è spazio anche per un easter egg legato al Joker, sotto forma di una carta Jolly svolazzante. Questa parte è importante perché conferma il proseguimento della sottotrama del viaggio nel tempo di Flash (Ezra Miller), introdotta nel film precedente e brutalmente abbandonata nella versione di Whedon.
Andando avanti abbiamo: Diana Prince che si reca al Partenone per esaminare la freccia con cui la madre Ippolita l’ha avvertita dell’arrivo di Steppenwolf; Bruce Wayne (Ben Affleck) che osserva un ologramma di Superman; Arthur Curry che si toglie la maglietta su un molo durante una tempesta, per la gioia delle signorine.
Dopodiché le cose si fanno più interessanti. Possiamo infatti ammirare alcune scene inedite riguardanti i due personaggi che più di tutti hanno risentito dei tagli dell’edizione originale: Victor Stone / Cyborg (Ray Fisher) e Flash. Il primo è protagonista di un flashback ambientato prima dell’incidente, in cui gioca a football sotto gli occhi della madre orgogliosa. Quanto a Barry Allen, lo troviamo impegnato a salvare Iris West (Kiersey Clemons), suo futuro interesse amoroso, da un terribile incidente stradale. Vorrei ricordare che sia quest’ultima che la signora Stone sono state interamente eliminate dal montaggio cinematografico, pertanto fa piacere poterle finalmente incontrare.
In seguito i due supereroi ricompaiono in altre sequenze interessanti. In una Victor assiste impotente alla morte del padre, disintegrato da una Scatola Madre. Si tratta di una deviazione importante rispetto alla Whedon Cut, dove il genitore alla fine sopravviveva, ma è sicuramente un tassello importante per l’arco narrativo di Cyborg, che Snyder ha sempre considerato “il cuore del film”. Resta da vedere quali saranno le conseguenze di tale perdita.
In un’altra scena invece vediamo Flash entrare nella Forza della Velocità, la dimensione quantica che permette al Velocista Scarlatto di viaggiare nel tempo. Questa abilità tornerà utile nel finale, giacché è previsto che la Justice League inizialmente fallisca nel tentativo di fermare Steppenwolf, costringendo l’eroe ad effettuare un rapido “reset”.
In mezzo c’è spazio per Clark con il costume nero (fortemente voluto dai fan e ricolorato in CGI), Wonder Woman che sorride a una ragazzina, Aquaman che riceve l’armatura atlantidea e Lois Lane (Amy Adams) che incontra Martha “Perché-hai-detto-quel-nome?” Kent (Diane Lane). La quale tuttavia non sarà lei bensì, come rivelato da Snyder tempo fa, Martian Manhunter trasformato. Perché sì, J’onn J’onzz fa già parte del DCEU, solo che finora lo abbiamo visto sotto le mentite spoglie del Generale Swanwick (Harry Lennix).
Il trailer ci regala altre chicche, come uno sguardo ravvicinato al nuovo look di Steppenwolf. Il villain principale subirà infatti un completo restyling, meno umanoide e più “alieno”, con evidenti influenze gigeriane. E sempre parlando di cattivi, ecco ad un certo punto comparire un altro personaggio inedito, Desaad, maestro torturatore e servitore di Darkseid. È la prima volta che lo si vede (Snyder l’aveva accennato, ma non ne aveva mai pubblicato immagini) e tutti si domandano quanto peso avrà nella storia. Probabilmente farà giusto un cameo, ma non è detto che non venga ripreso negli eventuali seguiti.
Seguono stralci di scene d’azione: Flash che salva i dipendenti degli S.T.A.R. Labs, i Parademoni che attaccano la Batmobile, Superman che affronta Steppenwolf, Batman che “para” dei colpi di laser, Cyborg che protegge un poliziotto da un tank in fiamme, il re di Atlantide che usa il tridente in battaglia… Da notare che le sequenze ambientate nel terzo atto sono finalmente prive di quel fastidiosissimo filtro rosso che ammorbava l’edizione di Whedon. Non mancano i momenti commoventi, come l’attimo in cui Lois vede Clark redivivo o l’abbraccio di gruppo tra questi ultimi e mamma Kent. Chiude il montaggio una bella immagine della Lega della Giustizia al completo che osserva il tramonto e attende di salire sull’aereo di Bruce (e grazie a Dio sono spariti quei fiori ridicoli che spuntavano nella versione cinematografica!).
Ma non è finita: dopo il logo c’è ancora tempo per una breve clip, l’unica dialogata, in cui Flash manifesta le sue preoccupazioni riguardo a Steppenwolf, osservando che ha già sconfitto tanti altri eroi su altri pianeti. Bruce rassicura i presenti affermando che quel demone non ha mai combattuto contro di loro, tutti insieme. Una frase ad effetto che espone il tema portante del film (l’unione fa la forza), ma che un’altra volta sa di strizzata d’occhio ai fan: se ora abbiamo la possibilità di vedere la Snyder Cut lo dobbiamo a loro, che uniti hanno lottato e hanno vinto.
Ma alla fine della fiera, ne sarà valsa la pena? Se possiamo affermare con una certa sicurezza che difficilmente la versione del regista sarà peggiore di quella vista al cinema, non possiamo sapere se la stessa si rivelerà un bel film di per sé. Amato e odiato in egual misura, Zack Snyder è capace di dividere pubblico e critica come pochi, ricevendo lodi per il suo stile visivo, ma anche critiche per le sue scelte narrative talvolta discutibili. Quello che tutti si stanno chiedendo è quindi: con Justice League sarà riuscito a trovare un giusto mezzo tra le proprie aspirazioni autoriali e i desideri degli appassionati?
Per ora non lo sappiamo. Tutto ciò che possiamo dire è che le prime immagini sembrano promettere una pellicola completamente diversa rispetto a quella di Whedon, molto meno comica e più drammatica. Ciò non vuol dire che sarà per forza cupa e seriosa, tuttavia il tono sarà senz’altro più epico e maturo, più attento (si spera) all’evoluzione psicologica dei protagonisti e libero dalle battutine stupide inserite a forza nell’originale. Cyborg e Flash dovrebbero trovare un po’ di giustizia, mentre l’arco narrativo di Superman come simbolo di speranza probabilmente sarà affrontato di petto e portato al suo culmine.
Personalmente la curiosità è tanta, ma per avere qualche certezza dovremo aspettare il 2021. Allora la Snyder Cut verrà rilasciata su HBO Max, sotto forma di miniserie in 4 puntate di 1 ora ciascuna (sì, durerà quasi 240 minuti!). Almeno negli USA. Per quanto riguarda il resto del mondo, sono già in corso le trattative per gli accordi di distribuzione. Qui in Italia, ad esempio, dovrebbe occuparsene Sky. In ogni caso, l’appuntamento è fissato al prossimo anno. A quel punto finalmente sapremo se la versione di Snyder è davvero il film della Justice League che i fan hanno sempre sognato.