Film

Zero Dark Thirty, la più grande caccia all’uomo della storia

Appena dopo le elezioni americane e tutto il clamore che si portano dietro vincitori e vinti (ma voi l’avreste mai detto che Donaldone ce l’avrebbe fatta?), ho deciso di guardarmi il film che racconta uno dei più grandi successi della passata presidenza (anzi visto com’è andata ahimè uno dei pochi), la morte dello sceicco del terrore Osama bin Laden. Il film in questione è Zero Dark Thirty, ed è una storia tristemente vera. Sono molto appassionato di storie di spionaggio o più in generale di qualsiasi cosa in cui ci sono di mezzo i servizi segreti. Ho letto anche il libro del Navy SEAL che ha partecipato all’operazione e mi sono ritrovato perfettamente guardando il film. Pronti alla più grande caccia all’uomo della storia?

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Trama: il film inizia con le registrazioni telefoniche al 911 dell’11 Settembre 2001, una delle pagine più nere della storia americana ma non solo, un giorno difficile da scordare per chiunque. Perché come si dice nel film c’è una vita prima di quella data e una dopo, niente è stato più lo stesso. Un paio di anni dopo, nel 2003, una giovane agente della CIA, Maya Lambert (Jessica Chastain), viene inviata in quel postaccio di Islamabad, in Pakistan, all’ambasciata americana, ad affiancare l’agente senior Dan (Jason Clarke). L’America post 11 settembre è nel caos e per ricavare informazioni dai terroristi presi si usano i metodi più crudeli, ovvero la tortura (annegamento simulato, privazione del sonno, degrado fisico e mentale e molte altre cose).

Si fa di tutto pur di trovare la mente dietro alla più grande debacle americana. Maya non sembra molto favorevole ai metodi coercitivi ma si adatta alla situazione e tramite una sua invenzione (far credere al prigioniero di aver parlato in un momento di debolezza) spunta fuori un nome nuovo: Abu Ahmad al-Kuwayti. Maya capisce subito l’importanza di questa persona che sembra essere il corriere principale per bin Laden, una persona che nessuno sa dove sia e che pochi hanno visto dal vivo (sintomi di un individuo che si trova in posizione elevata nella scala gerarchica di Al-Qaeda). Maya inizia così la sua caccia all’uomo per trovare il corriere dello sceicco di terrore, fermamente convinta che lo possa portare al bersaglio grosso: Osama. Mettetevi comodi sul divano perché questa ricerca durerà anni, avrà punti morti (e non solo punti purtroppo), vicoli ciechi e false speranze. Ma la tenacia e l’ostinazione di Maya sono impressionanti e la sua ricerca non avrà pace finché non vedrà morto l’artefice dell’attentato che ha sconvolto l’America. Ce la farà?

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Il film della regista Kathryn Bigelow è sicuramente il miglior film degli ultimi cinque anni, ingiustamente bistrattato ai Premi Oscar. Ci sono state molte polemiche intorno al film, in quanto mostra chiaramente che gli americani usavano (ora non più?) la tortura come metodo principale di estorsione di notizie dai prigionieri. È una cosa che fanno tutti, ne sono tutti a conoscenza ma che alla fine non vuoi che si sappia in giro, viva l’omertà.

Tornando alla pellicola bisogna dire che avrebbe meritato sicuramente il premio per miglior film, sceneggiatura e regia. Ma come spesso accade l’Academy premia un po’ chi gli pare, questo è un peccato perché avrebbe dato maggior clamore ad un film perfetto (nel senso che ha tutte le cose al posto giusto) che non è così famoso e considerato come meriterebbe. D’altronde quando è uscito io sono andato immediatamente al cinema e in sala eravamo solamente in due! Dueeee! Io e la poveraccia che ho costretto a vederlo (so che non vi frega niente dei mie aneddoti in sala, ma ci tengo a rendervi partecipi).

Ricordate che il film è inoltre adatto a più persone perché contiene più generi e si evolve. Possiamo definirlo come un film drammatico, ma anche di spionaggio, guerra e azione. La prima parte è quella di spionaggio in cui ci sono di mezzo computer, interrogatori, torture e giochetti politici all’interno della CIA, mentre l’ultima oretta è un film d’azione davvero interessante e molto fedele a quello che è successo (almeno così scrisse il Navy SEAL che uccise bin Laden).

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Il film è scorrevole nonostante la lunghezza (tenete presente che va in crescendo fino alla fine) e racconta questa incredibile ostinazione (anzi una vera e propria ossessione) di Maya nella caccia verso bin Laden. Penso che dopo l’11 Settembre molti americani possano essersi ritrovati nei comportamenti della protagonista. Perché trovare il colpevole non cambia quello che è successo ma può aiutare a superare il senso di dolore e smarrimento, anche se come vedrete nella scena finale la vera domanda è “e ora che succederà?”.

Jessica Chastain fino a questo film era una cosa e dopo un’altra. La rossa migliore di Hollywood sfoggia la sua interpretazione definitiva, mostrandoci un agente della CIA determinata, brillante, impossibile da gestire che prende a cuore il suo lavoro tanto da farne la sua unica ragione di vita. La sua mansione si trasforma ben presto nella sua missione che dovrà completare a tutti i costi. Eccezionali sono i primi piani su Maya in quei momenti di silenzio dove Jessica, con il suo carisma, riempe lo schermo e lascia che allo spettatore arrivino tutte le sue emozioni.

Il cast è numeroso e pieno di volti arci-noti: Joel Edgerton, Jennifer Ehle, Mark Strong, Kyle Chandler, Edgar Ramìrez e il compianto James Gandolfini.

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Questo è un film che NON può non essere visto, perché è bellissimo e rappresenta una pagina importante della storia moderna. Poi stiamo parlando della più grande caccia all’uomo della storia e indovinate chi è riuscita a beccare colui che per anni e anni è stato introvabile?

Una donna… coincidenze? Io NON credo. Attenti ragazzi, attenti.

Mattia Caravaggi

Leva 1987, ingegnere meccanico di professione e Nerd per hobby. Amo viaggiare (soprattutto in aereo, adoro gli aeroporti), guardare film (in particolare i drammoni con una bella attrice), serie TV, leggere (fumetti e non), conoscere nuova gente ed esprimere la mia opinione. La mia filosofia di vita è : "Sii forte e paziente, un giorno questo dolore ti sarà utile." ... o perlomeno lo spero!
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