
Zombeavers: di merda e di castori
Oggi recensisco Zombeavers.
Premessa.
Viviamo tempi difficili. Tempi mediocri se volete. Tempi di Rovazzi e di saluta Andonio. Tempi di bomber e di Diego Fusaro. Insomma, tempi di merda.
merda: [mèr-da] A s.f. 1 volg. Sterco, escremento.
Zombeavers è chiaramente, inequivocabilmente, insindacabilmente un film di merda. Se chiudo gli occhi posso vederli, gli autori. L’entusiasmo al pensiero che i film di zombi piacciono + i film di teenager americani piacciono = film di zombie e teenager. E perché no, coi castori che diventano zombie.
Ma si sa, le fila degli aficionados della merda negli ultimi tempi si sono ingrossate, quindi perché non tentare? Perché non investire tempo e soldi in qualcosa che fa volutamente cagare? Questo deve aver pensato nel 2014 Jordan Rubin, che per carità, ho visto dei curriculum peggiori. Diciamo che non è Scorsese, ecco. Però dal suo punto di vista è stato intelligente, ha probabilmente annusato l’aria che tirava e ha prodotto questa cosa qua.
La trama è, anche lei, di merda.
Un camion ha un incidente e perde parte del suo carico (un bidone di scorie radioattive) in un fiume dell’Indiana. Avrei qualcosa da dire sul fatto che negli Stati Uniti le scorie nucleari vengano trasportate usando poco più che una Ape car. Ma va bene, lasciamoci trasportare dalla magia del Cinema senza porci domande.
Tre ragazze prendono la macchina e vanno a 4 ore di strada da casa per passare un weekend fra sole donne. No uomini, no telefoni. Il tutto perché una di loro è stata tradita. Amanti della psicologia applicata al Cinema, tocca deludervi. Non è stato fatto un grandissimo lavoro introspettivo sui personaggi.
Una è una ninfomane, un’altra no, ma è sulla buona strada per diventarlo e l’ultima (quella tradita) no. Ah, tranquilli: ovviamente non mancano le scene dove PUFF i vestiti spariscono. Altrettanto ovviamente i ragazzi delle ragazze (tra i quali il traditore) non ci stanno e le raggiungono. Ci siete? Mi state seguendo? Ci fermiamo un attimo, data la complessità della trama, roba che farebbe pezzare la camicia a David Lynch.
Film belli di bidoni radioattivi che cadono nei fiumi.
Riprendiamo, anche se in realtà c’è poco da aggiungere. Le scorie hanno trasformato i castori del fiume in castori-zombie che non li uccidi manco se li obblighi a vedersi tutto Zombeavers. Tra uno sbadiglio e una battuta che ormai neanche più Ezio Greggio, i ragazzi si ritrovano assediati dai castori. Il resto è una mattanza splatter che nelle intenzioni di chi sta dietro a tutta l’operazione forse dovrebbe anche far ridere. Sì, perché gli effetti -ehm- speciali sono fatti talmente male che dai, lo hanno fatto apposta. E chiudiamola qui.
MA CHI È IL MONA CHE BATTE LA PORTA
Zombeavers è un film di merda, e su questo non transigo. E lo è volutamente. Il problema è che se vuoi esagerare, devi saperlo fare. Film tipo Machete prendono Tarantino e ne accentuano degli aspetti, portandoli all’estremo. Sono palesemente delle boiate, ma sono boiate godibili. Lo sai che stai vedendo qualcosa di assurdo, lo sai che non è Ėjzenštejn. Ma lo sai e te lo vedi volentieri. Due ore di MADDAI e di VABBÈ e poi amici come prima.
Zombeavers no. Non so se sia io a non averlo colto nel suo significato profondo. Può essere, magari ad una seconda visione potrei cogliere aspetti che non ho ancora notato. Ma non so se ho voglia di vederlo ancora.